Se n'è andato improvvisamente il nostro collaboratore e amico Stefano Incerti, 52 anni, milanese di nascita ma toscano di adozione. Interprete e traduttore, era appassionatissimo di fine dining. Viaggiava per il mondo da quando aveva 14 anni
Qualche ora fa, suona il mio cellulare, leggo sul display “Stefano Incerti”. È Stefano, bella persona, nostro collaboratore dalla Toscana. “Che vorrà?”, penso tra me e me. Sono impegnato in una videocall di lavoro, quindi non gli rispondo, tanto lui sa già che poi lo richiamerò. Glielo dico sempre: “Stefano, se non riesco a risponderti e hai urgenza, mandami pure un whatsapp, quello lo leggo subito. Altrimenti, ci sentiamo con più calma, appena mi libero”. Non arriva il whatsapp, quindi nessuna necessità impellente, penso. Meglio così.
Che poi io so, a occhio, cosa vuole. Una delle due cose: è scrupolosissimo, deve finirmi delle schede per la prossima edizione della nostra Guida alle Pizzerie d’autore. Intende dunque annunciarmi che ha terminato ed è a disposizione per qualche compito successivo? È da lui (poi ho controllato: Stefano ha già concluso quel lavoro).
Seconda ipotesi che mi viene in mente: lui è un gran appassionato di enogastronomia, viaggia il mondo per ragioni professionali, fa l’interprete e traduttore, quindi è spesso accomodato alle migliori tavole e ne parla volentieri (sui social, ad esempio: è il seguitissimo stefanokitchen di Instagram) e anche ne scrive. È nata così la sua collaborazione con Identità Golose. Me lo ricordo bene, qualche anno fa, quando con grande cortesia – lui, persona cortesissima, squisita – s’era proposto, «mi piacerebbe poter redigere qualche articolo per voi, è possibile?». Ma certo, Stefano, volentieri. Benvenuto.
Ecco, probabilmente mi sta chiamando proprio per propormi qualche altro pezzo. L’aveva già fatto di recente, l’argomento proposto era il racconto di un eccellente ristorante romano. Gli avevo detto di no: «Ma dai, Stefano, ci sono appena stato anch’io, anzi ci siamo quasi incrociati! Ho già in mente un taglio editoriale... Scusa ma questa volta faccio io». Tanto lo conosco, Stefano: gli dici no a una cosa, passerà qualche giorno e te ne proporrà un’altra, non c’è problema. È fatto così, è un vulcano di idee, ha sempre voglia di scrivere, ha sempre voglia di fare, me l’aveva anche confessato mesi fa: «Vorrei aumentare la frequenza dei miei articoli». Non abbiamo ancora trovato tempo per discuterne.
Finisco la mia videocall. Vabbé, ora lo richiamo. Il cellulare suona, mi risponde una voce femminile. È la sua compagna. Mi dice, in lacrime, che Stefano non c’è più.
Silenzio.
Stefano Incerti, classe 1973, milanese di nascita e toscano d'adozione, interprete e traduttore, ci ha lasciati improvvisamente la notte scorsa, quella tra giovedì e venerdì. Lui viaggiava per il mondo da quando aveva 14 anni. Appassionato di fine dining, si era seduto al tavolo dei più prestigiosi ristoranti del globo. Nel 2018 aveva creato il suo profilo Instagram @stefanokitchen (perché le sue cene finivano sempre nella cucina degli chef). Collaborava con magazine gastronomici e guide ristoranti in Italia ed all’estero e detestava chi non prende la cucina sul serio.