26-03-2025

Gli Ambasciatori del Gusto: «Solidali con Carlo Cracco per gli atti vandalici subiti»

L'associazione si schiera con lo chef: «Riteniamo inaccettabile che la ristorazione di qualità venga presa di mira con modalità che nulla hanno a che fare con un dialogo costruttivo sul tema dell’accessibilità al cibo e del giusto compenso per chi lavora in agricoltura»

Carlo Cracco a Identità Milano 2025. Foto Brambil

Carlo Cracco a Identità Milano 2025. Foto Brambilla-Serrani

L'associazione italiana Ambasciatori del Gusto esprime la propria solidarietà a Carlo Cracco e al suo staff in seguito all’ulteriore atto vandalico subito lo scorso 23 marzo presso il ristorante Cracco in Galleria Vittorio Emanuele a Milano. L’ennesima azione dimostrativa di un gruppo che ha versato passata di pomodoro sulla veranda del locale, rappresenta un gesto di violenza simbolica che non può essere tollerato.

Come Ambasciatori del Gusto, ci impegniamo quotidianamente per promuovere la cultura gastronomica italiana, il valore del lavoro di chi opera nel settore e il rispetto per tutti coloro che contribuiscono alla filiera agroalimentare, dal campo alla tavola. Riteniamo inaccettabile che la ristorazione di qualità venga presa di mira con modalità che nulla hanno a che fare con un dialogo costruttivo sul tema dell’accessibilità al cibo e del giusto compenso per chi lavora in agricoltura. Carlo Cracco, oltre a essere un riferimento nel settore, è da sempre impegnato nel sociale. Tra i suoi ultimi gesti di solidarietà, il pranzo benefico realizzato insieme agli Ambasciatori del Gusto, testimonianza concreta di un’attenzione costante verso chi è in difficoltà.

«Sorprende la superficialità con cui si mette sul banco degli imputati un’impresa che solo con grande impegno trova un equilibrio economico tra costi esorbitanti, aumenti fuori controllo delle materie prime, del costo del lavoro e dell’energia, oltre a infiniti obblighi burocratici e pesantissimi adempimenti fiscali, invocando un fantomatico “giusto prezzo”. Chiaro l’intento simbolico dell’attacco, ma pare davvero indirizzato verso un bersaglio colpevole solo di essere ben visibile»: queste le parole di Alessandro Gilmozzi, presidente degli Ambasciatori del Gusto, sostenuto anche da Antonia Klugmann: «Occuparsi di cibo significa una quotidiana responsabilità e uno dei compiti dei cuochi oggi rimane quello di non danneggiare ma piuttosto di fare il proprio meglio secondo le proprie possibilità per la sostenibilità ambientale e sociale dei nostri ristoranti. Il malessere sociale non si dovrebbe tradurre mai in atti violenti, ma trovare di volta in volta dei mezzi pacifici diversi per intervenire su ciò che di ingiusto accade».

Un volantino degli attivisti di Ultima Generazione

Un volantino degli attivisti di Ultima Generazione

Anche Cesare Battisti, Ambasciatore del Gusto, interviene sulla vicenda: «La contestazione è parte integrante dello spirito studentesco ed è giusto che gli studenti lottino per ciò in cui credono. Sono vicino a Carlo e sono convinto che la protesta non sia stata diretta contro di lui in quanto individuo o contro il suo ristorante in particolare, ma verso ciò che i ragazzi pensano che rappresenti». Sull’argomento interviene anche Paolo Marchi, tra i fondatori dell’associazione, giornalista e ideatore e curatore di Identità Golose: «Stupisce nella vicenda che ha per protagonista Carlo Cracco, e il suo ristorante in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, la mancanza di una seria analisi della realtà economica, politica e sociale della ristorazione di qualità in Italia. Cracco, scelto come nome importantissimo, garantisce un’eco straordinaria a chi affianca il proprio nome al suo, però è altamente sbagliato farlo passare per uno speculatore, un “affamatore del popolo”. Lì all’Ottagono ha spese incredibili, 100mila euro solo di affitto mensile, dalle quali deve rientrare. I suoi margini sono risibili perché ben poco viene fatto da Governo, Parlamento e Amministratori per aiutare un comparto che dà lustro a Milano e al Paese. Ristoratori e chef sono strozzati da tasse, affitti e costi del personale, vittime come i clienti di un sistema che in pratica li ignora».

A sua volta, Massimiliano Prete, maestro pizzaiolo e Ambasciatore del Gusto, riflette sull’accaduto, sottolineando l’importanza di trovare un equilibrio tra protesta e rispetto per il lavoro di chi opera nella ristorazione: «Ho visto il video trasmesso su La7 e vorrei condividere alcune riflessioni. Il tema della povertà è certamente una questione seria e delicata, che richiede sensibilità e attenzione da parte di tutti. Sono convinto che né Cracco, né molti altri colleghi, me incluso, si tirerebbero indietro di fronte all'opportunità di contribuire a una causa così importante e significativa. Tuttavia, devo ammettere che le persone mostrate nel video sembrano giovani e in buona salute. Mi risulta difficile comprendere il senso di quella scena. Personalmente, al loro posto, cercherei di impegnarmi attivamente per contribuire a una soluzione, anziché aspettare aiuto da altri»


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Identità Golose

A cura della redazione di Identità Golose