13-02-2022
Il noto produttore altoatesino è scomparso oggi per un malore improvviso
Lutto nel mondo del vino italiano: è morto Franz Haas
Ci ha lasciato Franz Haas, stroncato da un infarto improvviso: per l’Alto Adige, ma per tutta l’Italia del vino, è questo un giorno davvero triste.
Quando si parla di Pinot Nero in Alto Adige, era praticamente immediato arrivare a parlare di Franz Haas, persona forte e determinata, sempre alla ricerca di migliorarsi, «perché si può sempre fare meglio». Ricordo perfettamente una cena nel Comasco organizzata dall’Associazione Sommelier, quando venne a presentare i suoi vini, che erano già molto noti e apprezzati. Anzi, per molti appassionati era già un mito. Ma lui aveva spiazzato tutti, con la sua semplicità e la sua schiettezza: poche parole e la convinzione di poter fare sempre un passo in più per migliorarsi.
Non si è mai fermato a studiare, a fare ricerca, tanto da arrivare a piantare un vigneto a 1.150 metri di altitudine, ad Aldino, con alcuni filari anche a piede franco, per cercare di reagire ai cambiamenti climatici. Il vigneto? Pinot Nero, ovviamente.
Era la sua vita: sotto i suoi inconfondibili baffi, parlando di Pinot Nero, appariva un sorriso. Concludo con un pensiero tratto direttamente dal sito internet dell’azienda. «Franz Haas VII è indubbiamente un uomo di tradizione, ma con lo spirito dell’innovazione e della sperimentazione. Non teme le sfide, perché per lui vino è sinonimo di vita. È da più di trent’anni che vinifica il Pinot Nero, vitigno nobile capace di dare vita a vini straordinari, ma anche imprevedibile nella coltivazione e molto soggetto a malattie e sbalzi climatici. In questo lasso di tempo non ha vinificato un solo Pinot Nero per anno, ma diversi, per seguire varie tesi, varie prove di coltivazione dei diversi cloni, varie prove di vinificazione, varie prove di affinamento. Franz, da preciso quale è, ha naturalmente tenuto il conto, e ad oggi i Pinot Nero da lui vinificati sono 592».
Dalla redazione di Identità Golose le condoglianze alla famiglia.
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose