Lo chef lombardo da tempo in Toscana è la new entry di quello che è stato un celebre caffè letterario e ora si ripresenta rinnovato, ma fedele a sé stesso
Dopo un’importante ristrutturazione e nel rispetto dei vincoli dettati dalla Soprintendenza delle Belle Arti, ha riaperto da qualche giorno a Firenze il Caffè Concerto Paszkowski. Il “nuovo” Caffè si è rinnovato con l’obiettivo di rimanere fedele a sé stesso; da sempre punto di riferimento nel centro storico fiorentino, caratterizzato da un’eccellente proposta di pasticceria, caffetteria, ristorante e cocktail bar.
E proprio per rinforzare ulteriormente questa vocazione food, è arrivato un meso massimo della cucina: Fabio Barbaglini. La proposta gastronomica elaborata dallo chef ha come obiettivo quello di introdurre uno stile più contemporaneo e trasversale, senza mai snaturare l'identità del Caffè Storico. La proposta è composta da un menu all day - disponibile nell’arco di tutta la giornata - caratterizzato da snack, toast e piatti semplici e veloci, un daily menu - per un pranzo veloce, sano, di stagione e servito al tavolo - ed un’offerta più elaborata e formale per la cena. Immancabile la pizza, che da sempre accontenta tutte le esigenze, nonché un menu pensato ad hoc per i bambini.
«È fondamentale che la proposta culinaria sia aderente al luogo in cui viene servita, lo scopo è la ricerca di qualcosa che possa adattarsi a ciò che il caffè storico rappresenta, un luogo di incontro e socialità, ma anche un salotto - spiega
Barbaglini - Quello che voglio creare da
Paszkowski è un tipo di cucina che abbia come base preparazioni classiche, ma che sia anche aperta a nuove esperienze. Tra le proposte mi piacere citare: il
Salmone marinato con insalatina di pesche al basilico, yogurt e rafano fresco; le
Tagliatelle con seppie, fave, pane e limone e il
Baccalà in salsa all’Amatriciana.
Lo scopo è fin da subito quello di parlare di due cucine, quella classica e quella contemporanea, ma sempre comprensibili e comunicabili. Soprattutto, uno stile semplice e leggero, con materie prime di alta qualità, trattate con processi e metodi di cottura che ne valorizzino il gusto, senza alterarne le proprietà nutraceutiche.
Il Paszkowski, nato tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 come Caffè Centrale e rilevato nel 1903 dalla Società Toscana C. Paszkowski per la fabbricazione e la vendita della birra, divenne subito punto di riferimento non solo per la città, ma anche per gli intellettuali dell’epoca. Divenuto anche punto di ristoro, accompagnava le serate fiorentine con la formula del “Caffè Concerto”, frequentato da personaggi come Prezzolini, Soffici, Papini e D’Annunzio, successivamente Montale, Saba e Pratolini.