05-11-2025

Torna il Panettone AIRC firmato dagli chef JRE: il gusto a servizio della ricerca

Dopo il grande successo dello scorso anno, il panettone di Fondazione AIRC torna per rendere il Natale ancora più buono. Protagonista resta l’altissima qualità degli ingredienti selezionati da Loison Pasticceri dal 1938 seguendo la ricetta esclusiva ideata dagli chef JRE-Jeunes Restaurateurs Italia

Il Natale di Fondazione AIRC è ancora più buono grazie al panettone solidale realizzato con ingredienti di altissima qualità dai maestri Loison Pasticceri dal 1938 su ricetta esclusiva firmata dagli chef JRE- Jeunes Restaurateurs Italia. Il progetto nato lo scorso anno ha riscosso immediatamente un grande successo andando esaurito in poche settimane. Per il 2025 il panettone AIRC torna con alcune novità: il formato passa da 500 a 750 grammi e la ricetta si impreziosisce grazie all’aggiunta di olio extravergine di oliva. 

Il panettone si conferma la strenna principale della campagna Natale di Fondazione AIRC che ha l’obiettivo di sostenere la ricerca sui tumori infantili. Ogni anno in Italia si stima che circa 1.400 bambini e ragazzi con meno di 14 anni siano colpiti dal cancro. Grazie al lavoro di medici e ricercatori, oggi la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi supera l’82%. Un risultato importante che però non può bastare perché AIRC vuole arrivare a curare tutti i piccoli pazienti, grazie allo sviluppo di terapie specifiche sempre più precise, efficaci e meno tossiche.

Il panettone AIRC è un dolce della tradizione rivisitato in chiave contemporanea grazie al contributo creativo degli chef JRE. Accanto agli ingredienti più classici, come l’uva sultanina e i canditi, questo panettone si arricchisce di sapori sorprendenti: il mandarino tardivo di Ciaculli (presidio Slow Food), il miele millefiori di Sicilia, il sale marino di Cervia integrale, la vaniglia naturale Bourbon del Madagascar, un pizzico di cardamomo e di pepe Jamaica. Il tutto impreziosito dal lievito madre e da olio extravergine di oliva ottenuto con cura e tracciabile dal frantoio alla tavola, presente con una selezione aromatizzata naturalmente, grazie alla frangitura contemporanea di olive Nocellara del Belice appena raccolte e di mandarini tardivi siciliani Marzuddu.  

«La risposta dei sostenitori AIRC lo scorso anno è stata un grande successo, oltre le nostre aspettative, e questo ci ha spinto a rinnovare con grande convinzione il nostro impegno a supporto del progetto del panettone di AIRC – spiega Alberto Basso, Presidente Jeunes Restaurateurs Italia -. Abbiamo proposto di inserire come elemento di novità l’olio per impreziosire ulteriormente questo simbolo del Natale con un altro ingrediente cardine della nostra cucina. Per me, per gli associati e per i nostri partner essere parte di questo progetto è un motivo di grande orgoglio e mi auguro che per le prossime feste il prodotto vada esaurito nel più breve tempo possibile portando alla ricerca il maggior numero di risorse per arrivare a curare tutti i bambini colpiti da una diagnosi di tumore».

«Fin da subito con Alberto Basso e con gli chef JRE ci siamo impegnati per una ricerca di materie prime che potessero dare un gusto particolare a questo panettone così speciale – conferma Dario Loison, titolare di Loison Pasticceri dal 1938 -. Oltre alla valorizzazione del lievito naturale attraverso una specifica farina rinforzata che prevede lunghe lievitazioni, abbiamo inserito un'uva categoria 11 cioè una sultanina molto bianca e particolarmente ricca di succo. Inoltre, abbiamo confermato l’utilizzo del mandarino tardivo di Ciaculli, che è una grossa peculiarità del made in Italy, essendo una nicchia di produzione siciliana. Aspetto questo che abbiamo scelto di enfatizzare con l’inserimento nella ricetta di un olio, sempre di origine siciliana. Tutti gli ingredienti sono stati selezionati con grande attenzione e cura per arrivare a realizzare un prodotto di cuore e di gusto che possa rallegrare le nostre tavole per il prossimo Natale e insieme contribuire a portare nuove risorse ai ricercatori di Fondazione AIRC».


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Identità Golose

A cura della redazione di Identità Golose