30-05-2012

Cibografando

Inaugura oggi la rubrica del duo fotografico Brambilla-Serrani. Che qui per noi si raccontano

Serena Serrani e Francesca Brambilla, due teste, d

Serena Serrani e Francesca Brambilla, due teste, due obiettivi, un unico studio a Milano, collaborano con Identità Golose dal 2009. Oggi inaugurano qui una rubrica tutta loro che sarà animata una volta a settimana dai loro scatti più emozionanti e golosi.

C’è una porta di vetro dai contorni lavanda. C’è una scala che scende, poi un banco ottico, librerie piene di libri, utensili da cucina ovunque, manifesti e foto alle pareti. Ci sono dei divani, comodi, su cui sedersi, chiacchierare e bere qualcosa. È lo studio Brambilla-Serrani, dove lavorano Francesca e Serena, un posto in cui appena entrati ci si sente a casa, perché c’è tutto quello che occorre per trasformare uno spazio in un luogo accogliente. E accoglienza è proprio una delle parole chiave che emergono dalla nostra chiacchierata: è infatti una delle qualità necessarie nel loro mestiere, insieme a precisione, fantasia e rispetto.

Partiamo da qui, per capire chi sono Francesca Brambilla e Serena Serrani, fotografe che dal 2009 collaborano con Identità Golose fotografando piatti e chef durante le giornate del Congresso e che stanno per inaugurare su questo sito una nuova rubrica: uno scatto alla settimana attraverso il quale vorrebbero raccontare soprattutto il lato umano degli chef, un modo per ringraziarli della loro fiducia, dell’affetto, dell’amicizia e, soprattutto, “di averci concesso di conoscere sia la loro forza che la loro fragilità, cosa per cui ci sentiamo veramente fortunate,” dice Francesca.

Serena mentre fotografa i piatti degli chef relatori a Identità Golose

Serena mentre fotografa i piatti degli chef relatori a Identità Golose

Francesca parla più di Serena, si racconta, ci tiene a fare in modo che le sue parole siano chiare, complete, precise. È seduta per terra e non smette di accarezzare il cagnolino bianco che si gode felice tutte quelle coccole. Serena è sul divano, quando parla nella sua voce c’è una grande tranquillità, le mani le riposano in grembo e il suo sorriso è dolce e rassicurante. “Non è la fotografia in sé che amo,” dice Francesca, “è la fotografia come mezzo per arrivare a quello che mi interessa e mi ha trasmesso la mia famiglia, ovvero le relazioni umane e il cibo”. Adesso il suo mondo è fatto di questo, persone e cibo, ma la strada per arrivarci è stata lunga: lo studio, la tecnica appresa fotografando gioielli, gli spostamenti, i soci, le collaborazioni, la tentazione di mollare, la perseveranza e anche un po’ di fortuna. “Ho sempre avuto voglia di far parte di una squadra, non di avere assistenti, nelle varie esperienze che ho avuto cercavo un socio, non una spalla” dice, ma ascoltandola raccontare, sembra che dopo due anni e mezzo arrivasse sempre un momento di crisi e Francesca lasciava tutto per ricominciare.

L’incontro con Serena risale però a 6 anni fa e loro sono più in sintonia che mai. “È perché ci compensiamo”, spiegano, “sia nel carattere che nel lavoro”. Serena arriva dalla fotografia di scena: lei la fotografia l’ha sempre amata, ammirando sin da piccola i grandi come Cartier-Bresson, Giacomelli, Izis e imparando tutto quello che poteva quando si è trovata a collaborare, lavorando in un laboratorio professionale, con Mimmo Iodice e Mario Cresci. Durante le sue prime esperienze lavorative ha incontrato la compagnia teatrale ATIR, che continua ancora oggi a fotografare. Un giorno del 2006, poi, ha conosciuto Francesca e collaborando insieme hanno scoperto non solo di avere un modo di fotografare molto simile, ma di condividere la grande passione per il cibo. “È una cosa che mi ha trasmesso la mia famiglia,” racconta Serena. I segni sono chiari: bisogna provare a fare qualcosa insieme. Quel “qualcosa” si è concretizzato in uno studio che porta il loro nome, decine di belle esperienze, un fitta rete di contatti e rapporti, ottime cene e tanta stima. Per questo siamo felici di dare loro il benvenuto sul sito. Lasciamo dunque spazio alle loro immagini, e che siano queste a raccontare il resto.

Intervista a cura di Elisa Pella


Cibografando

Percorsi emozionali nel pianeta cibo, con inedite visioni di dettagli imperdibili

a cura di

Elisa Pella

Tutta bicicletta e social network, laureata in economia, ha lavorato in teatro abbandonando poi il palco per la tavola. Da diversi anni nell'ufficio stampa di Magenta Bureau

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