15-11-2018

Bottura e Sadler il 7 dicembre riceveranno a Milano l'Ambrogino d'oro

Gran bella notizia per la cucina italiana, bella due volte: perché parliamo di eccellenze tra forni e fornelli, piatti e ricette, e perché è un premio italiano al 100%. Il prossimo 7 dicembre infatti, Massimo Bottura e Claudio Sadler riceveranno al Teatro Dal Verme l’Ambrogino d’oro per avere dato lustro con il loro lavoro alla città di Milano. Non sono i primi cuochi e ristoratori che ritireranno la prestigiosa medaglia d’oro, non saranno gli ultimi, certo che due la stessa volta è un segno concreto di quanto l’amministrazione Sala tenga in gran spolvero la cucina. Il tutto sulla scia di Expo 2015.

Si ricordano gli Ambrogini per Carlo Cracco così come per Aimo e Nadia Moroni, e i due per Gualtiero Marchesi, caso in pratica unico perché regola vuole che un Ambrogino è per la vita. Solo che il primo arrivò nel 1986 sull’onda dell’eco della terza stella Michelin, prima volta in Italia, e il secondo nel 2010, compiuti gli ottant’anni sempre in prima fila a perorare la causa della cucina tricolore.

E adesso due cuochi legati a Milano in maniera diversa. Sadler, radici in Trentino, vi è nato, nel 1956, cresciuto e affermato con più ristoranti lungo i Navigli. Bottura invece, modenese classe 1962, che di Sadler è il vicepresidente a livello di Associazione Le Soste, ha inaugurato il primo refettorio, non a caso battezzato Refettorio Ambrosiano, nel 2015 in concomitanza con l’Expo. E dal quartiere di Greco questo progetto ha preso ad abbracciare il mondo, Rio de Janeiro, Londra, Parigi… presto Messico e Stati Uniti, sempre abbattendo eventuali muri tra popoli e culture diverse e costruendo ponti per unire. In perfetta sintonia con lo spirito universale di Milano.


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a cura di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
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