Brambilla-Serrani
37 Avenue Hoche 75008 - Parigi
tel. +33 1 42998812
Ah, l’amore! Ci immaginiamo la scena: galeotto fu il Da Vittorio, tempio bergamasco del buono. Qui il sardo Oliver Piras, classe 1986 da Monserrato (Cagliari), incrocia lo sguardo di Alessandra Del Favero, veneta classe 1988, da Pieve di Cadore: tra un Piccione alla Rossini e un piatto di Fragoline di mare al verde, la comune passione per la tavola diventa legame tra due esistenze pur diverse tra loro, per origini e attitudine: «Siamo di fatto una coppia sia in cucina che nella vita. Condividiamo e sperimentiamo in perfetta armonia».
Oliver e Alessandra sono ancora giovani, certo è che il loro incontro ne ha determinato per adesso le prospettive. Lui ha smesso di essere girovago: a 18 anni dalla Sardegna era partito per Strasburgo, in Francia. Tornato sull’isola per lavorare al S’Apposentu con Roberto Petza, aveva inanellato poi varie esperienze: in Belgio da Alberico Penati all'hotel Amigo, a Londra da Joël Robuchon («Vi appresi il rigore e l'organizzazione»), senza contare due stage prestigiosi al Celler de Can Roca a Girona e al Noma di Copenhagen. E il Da Vittorio, appunto, per tre anni («Ho un ricordo fantastico: i Cerea mi hanno subito dato tanta fiducia, con la possibilità di ideare ricette che entravano anche in carta»).
Lei, diplomata all’Alma, era finita a Brusaporto per approfondire le tecniche con l’idea però di rientrare a casa, all’hotel-ristorante di famiglia a San Vito di Cadore: «Volevo tornare nella mia terra perché sentivo che qui da noi c'era tantissimo ancora da sfruttare, e volevo approfondire il mio territorio». Detto fatto: lui prima s’avvicina, trovando impiego da Norbert Niederkofler. Poi nasce un’idea, fresca come l’acqua (che poi in ladino si dice “aga”): dar vita ad Aga, piccolo ristorante gastronomico all’interno dell’indirizzo dei Del Favero, l’hotel Villa Trieste a San Vito.
Nel 2021 la nuova svolta: di nuovo sotto l'egida dei Cerea, la coppia prende l'aereo e si trasferisce a Parigi, dove oggi firma il menu del prestigioso Il Carpaccio del Royal Monceau, ossia l'indirizzo gastronomico italiano fondato dal mitico Angelo Paracucchi all'interno di uno degli hotel più prestigiosi della capitale francese. Stella Michelin dal 2022.
di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Utilizza i campi sottostanti per effettuare una ricerca nel database degli Chef e dei Protagonisti.
Alessandro Lucassino - Identità di Pesce, lunedì 11 marzo, h14.30; Oliver Piras e Alessandra Del Favero - Identità di Pasta, domenica 10 marzo, h15.00; Peppe Cutraro - Identità di Pizza, sabato 9 marzo, h16.10. Tre lezioni in tre sezioni diverse della diciannovesima edizione di Identità Milano, tre masterclass condotte da protagonisti della cucina d'autore italiana che oggi mostrano il proprio talento in terra francese
CLICCA QUI PER IL PROGRAMMA COMPLETO DI IDENTITÀ MILANO 2024
CLICCA QUI PER ISCRIVERSI
Il momento della premiazione - Tutte le foto: Emanuele Rossi
Oliver Piras e Alessandra Del Favero a Il Carpaccio, il ristorante italiano - fondato da Angelo Paracucchi - nel lussuoso hotel cinque stelle lusso Le Royal Monceau di Parigi