05-09-2020

Antonio Biafora-Simone Cantafio: quattro mani speciale a tutta Calabria

Il 9 settembre all'Hyle di San Giovanni in Fiore (Cosenza) lo chef di casa ospita il collega, rhodense d'origini calabresi e in forza alla Maison Bras in Giappone

Due mani sono quelle di Antonio Biafora, patron di Hyle a San Giovanni in Fiore, provincia di Cosenza. Le altre due dello chef Simone Cantafio, executive chef del 2 stelle Michelin di Michel Bras a Toya, in Giappone. La straordinaria cena a quattro mani si terrà mercoledì 9 settembre nel ristorante della Sila che da anni propone una cucina fatta di intuizioni, idee e tradizioni dell'intero territorio calabrese. Il primo chef  "gioca" in casa, il secondo - che è stato un allievo di Gualtiero Marchesi - si cimenterà nella cucina a vista di Hyle, sfoggiando con orgoglio le sue origini calabresi e regalando ai fortunati ospiti la degustazione di alcuni dei piatti iconici che esegue con grande personalità nel ristorante della Maison Bras

Cantafio, che è rimasto bloccato in Calabria durante tutta l'emergenza sanitaria Coronavirus, e Biafora spiegano così l'idea di questo evento: «In un periodo delicato come quello che il mondo sta vivendo, saper adattarsi e restare in movimento è l'ingrediente segreto per poter continuare a far vivere le nostre passioni. Così è nata questa bella iniziativa, in amicizia, davanti a un camino e con una gran voglia di guardare avanti con uno spirito positivo e di crescita».

Alla fine del 2021 Cantafio, assieme alla famiglia Bras, ha in cantiere l'apertura di un nuovo ristorante in Giappone, a Karuizawa, nel cuore del Paese; un progetto che vede la firma architettonica del maestro Kengo Kuma. Hyle invece ha già riaperto presentando un nuovissimo menu, in cui si incontrano materie prime e prodotti di piccoli allevatori locali, alta cucina e attenzione ai dettagli, assieme a una proposta di servizio “conviviale”, che interagisce con cucina e sala, creando un'unica esperienza gastronomica capace di coinvolgere l'ospite in tutte le fasi della degustazione.

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di

Roberta Rampini

classe 1968, giornalista professionista, corrispondente de Il Giorno dal 2000. Coautrice del libro Storie di cibo nelle terre di Expo. Poco addestrata ai fornelli, amante della buona cucina, adora raccontare le "anime" della tavola