La giuria al completo della S.Pellegrino Cooking Cup 2012. In alto svettano il modenese Massimo Bottura e lo svedese Daniel Berlin, young chef of the year dell'edizione precedente. In basso, da sinistra, il franco-argentino Mauro Colagreco, l’olandese Sergio Herman, seminascosto il russo Dimitry Shurhsakov, il sudafricano Luke Dale Roberts, la presidentessa di giuria Francesca Romana Barberini, il mestrino Franco Favaretto, il cinese Johnny Gu e il torinese Davide Scabin (foto MyChef.tv e Zanatta)
Tanto grandinò che vinse l’Australia. A uscire braccia alzate dalla cambusa in tempesta della S.Pellegrino Cooking Cup 2012 è Richard Ousby, uno che vede il mare infrangersi ogni giorno sull’Opera House di Sydney dai finestroni del Quay, covo di quel geniaccio di Peter Gilmore. Mai in 12 anni il tasso di difficoltà è stato tanto elevato: a inizio esecuzione, in mezzo al mare, sono arrivati nuvoloni neri e onde da cartone animato, pioggia orizzontale e chicchi di grandine grossi come dumpling. Che però sono proprio una specialità di Ousby, bravo ogni giorno a far la spola tra cucina identitaria australiana e onnipotenti effluvi al vapore che cascano dall’Asia al piano di sopra.
Il ragazzone 29enne, originario di Brisbane, aveva già fatto spellare le mani ai giurati la sera del pre-gara quando, nella prima contesa tra i 10 coetanei - italiano, cinese, russo, israeliano, svedese, siriano-emiratese, belga, olandese e lussemburghese - aveva strappato applausi per il suo signature dish, il piatto firma, un Dumpling di gambero e lardo con asparagi, tartufi di mare e erbe estive, che aveva fatto esclamare a Bottura, Colagreco, Scabin & co «questa è vera cultura del prodotto!», stesso peana che avvolgeva la Genesi del salmone dello svedese Jacob Holmstrom del Gastrologik, secondo nel ranking globale dello Young chef of the year 2012, frutto della somma combinata tra signature dish e prestazione a bordo.
Lorenzo Cogo e Richard Ousby, terzo e primo classificato nella dodicesima edizione della S.Pellegrino Cooking Cup
Nota finale ancora per l’Australia perché il team della barca aussie su cui cucinava Ousby si è aggiudicato anche il S.Pellegrino Cooking Cup Trophy, quello relativo alla regata in sé, primato che non sorprende perché in linea con la leadership velistica del paese, citato a ripetizione nell’albo d’oro dell’America’s Cup (ma una sola volta in quello della S.Pellegrino Cooking Cup: da ieri). Morale: una splendida due giorni nel segno della cucina avventurosa giovane che è ancora più efficace raccontare con la fotogallery che segue.
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A cura della redazione di Identità Golose