Identità di Libertà - presentazione
tradizione e innovazione in cucina a San Marino
Identità di libertà 2010 - Preparazioni
Identità di libertà 2010 - Il palco
Identità di libertà 2010 - Pietro Zito, chef del ristorante Antichi Sapori a Montegrosso d'Andria (Barletta-Andria-Trani)
Identità di libertà 2010 - Massimo Bottura sul palco
Identità di libertà 2010 - Pietro Leemann, chef del ristorante Joia a Milano
Identità di libertà 2010 - Emanuele Scarello, chef del ristorante Agli Amici a Udine
Identità di libertà 2010 - Le degustazioni
Identità di libertà 2010 - Giusi Foschia, coltivatrice di fiori e erbe incontaminate commestibili a Tarcento (Udine)
Identità di libertà 2010 - Paolo Marchi e Dario Zidaric
Identità di libertà 2010 - Rocco Princi, panificatore e proprietario di Princi a Milano e Londra
A marzo 2010 Identità Golose scrive il terzo capitolo: si chiama
Identità di Libertà ed è una giornata di cucina d’autore ospitata dalla Repubblica di San Marino. Il concetto di libertà è intrinseco nella storia del piccolo Stato - il terzo più piccolo d’Europa con poco più di 4mila abitanti -, indipendente dall’anno 301 d.C.
«Identità di Libertà», nelle parole di Paolo Marchi, «perché libero deve essere il percorso dei cuochi che si ribellano a certi dogmi gastronomici della tradizione. E San Marino nel suo piccolo lo sa fare, vedi per esempio il lavoro di un’insegna come Taverna Righi, stellato Michelin».
La prima edizione vede sfilare al Centro Congressi Kursaal le lezioni di Giacomo Gallina, a illustrare tecniche di liofilizzazione, Pietro Zito e il suo orto colorato, un saggio di alta cucina naturale firmato Pietro Leemann, le aggressioni ludiche di Massimo Bottura, il giardino commestibile di Giusi Foschia, i formaggi di grotta di Dario Zidarich, le tecniche avanguardiste di Emanuele Scarello e il pane di Rocco Princi. Il contorno: cose buone (vini, oli, formaggi…) dai produttori del Monte Titanio. Appendice: il primo Concorso Nazionale di Cucina, vinto dal giovane Paolo D’Angeli.
La seconda edizione di Identità di Libertà, 15 maggio 2011, segue invece sette linee di pensiero gastronomico, ognuna curata da altrettanti personaggi, cuochi, artigiani, pasticceri… Un momento di confronto tra San Marino e l’Italia, un’occasione di coscienza e di festa, senza retorica e paralizzanti nostalgie, per mettere in primo piano le proprie eccellenze e per dimostrare all'esterno che anche in un territorio poco esteso si può produrre qualità.