19-05-2020

Cinzia Primatesta, molto più che la donna dietro a un grande uomo

Intervista alla moglie di Cannavacciuolo: «Guardiamo al futuro con occhi nuovi». E Villa Crespi riapre il 29 maggio sera

Cinzia Primatesta Cannavacciuolo, nata a Omegna, s

Cinzia Primatesta Cannavacciuolo, nata a Omegna, sul lago d'Orta, da una famiglia di imprenditori dell'hotellerie. Ieri è arrivato l'annuncio sulla prima data di riapertura di Villa Crespi: venerdì 29 maggio a cena

Manager di successo, mamma di due figli e moglie di Antonino Cannavacciuolo. Cinzia Primatesta Cannavacciuolo non è solo la grande donna ‘dietro’ al grande uomo (per lei semplicemente “Tony”), del quale non è certo l’ombra. Lucida e determinata, è la donna che, pur senza mai dare mostra di sé, tira le fila di un impero, il Gruppo Cannavacciuolo. Un’azienda che ha iniziato la sua scalata vent’anni fa (festeggiati l’estate scorsa con una festa memorabile, ndr) sul Lago d’Orta con il Relais Villa Crespi, dimora storica trasformata in hotel 5 stelle lusso e inserita nel circuito Relais & Châteaux, sede del bi-stellato ristorante Antonino Cannavacciuolo, nel segno dell’ospitalità e del gusto.

Un impero che oggi conta anche due bistrot, entrambi con 1 stella Michelin, a Torino e Novara, il Banco a Vicolongo (definito “smart-gourmet d’autore”) e il Laqua Charme & Boutique a Meta di Sorrento, 6 camere affacciate sul mare con area benessere, che dispensa massaggi esclusivi a base di materie prime del territorio. Un’offerta a tutto tondo che fa dell’accoglienza, familiare e genuina, un’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo. Un paradigma che inevitabilmente cambierà, secondo lei, ma il cambiamento porterà a una rinascita e ci permetterà di guardare con nuovi occhi la bellezza che abbiamo intorno, partendo dall’Italia.

Quale responsabilità ha in questo momento il suo ruolo?
Quello di tutelare le nostre aziende e traghettarle in un cambio di paradigma, che sarà inevitabile. Sento anche una responsabilità ampliata che non è solo aziendale, ma riguarda tutta la nostra amata Italia e non solo. Dobbiamo ripartire con coraggio e dignità per mettere in moto nuove energie e abbassare così il livello di paura. La responsabilità è anche quella di trasmettere fiducia, positività, anche ancorandosi al passato. Quante volte l’essere umano è ripartito, da zero, con timore (dopo altre epidemie molto più mortali, dopo le guerre mondiali; quindi situazioni ancora più gravi) ecco noi dobbiamo anche attingere dalla forza dei nostri predecessori. E non ultimo dobbiamo ritornare a godere di quella libertà, creatività e democrazia che hanno sempre contraddistinto il nostro paese. Poiché vivere nella paura e nella mancanza di libertà equivale a non farlo. Si riparte, insieme, più forti, più consapevoli e più leggeri.

Villa Crespi, 2 stelle Michelin

Villa Crespi, 2 stelle Michelin

Con il marito Antonino Cannavacciuolo

Con il marito Antonino Cannavacciuolo

Che servizio state offrendo ai vostri clienti per supportarli, tra cancellazioni e informazioni sulla riapertura?
Dopo la chiusura di marzo, abbiamo immediatamente pensato ai nostri clienti, contattando tutti gli ospiti che avevano prenotato un soggiorno al Relais Villa Crespi, per i mesi di marzo, aprile e maggio; era importante rassicurarli di poter posticipare le loro esperienze non appena l’emergenza sanitaria attuale lo permetterà (Villa Crespi, è notizia recente, riaprirà il 29 maggio a cena, ndr). Questo gesto è stato molto apprezzato; prima dei dettagli della prenotazione ci siamo preoccupati di chiedere loro come stavano. La nostra attitudine ha creato con i clienti un legame, abbiamo vissuto insieme l’evoluzione di questa difficile situazione e siamo ancora in contatto. È un rapporto speciale, quello che si crea con gli ospiti che scelgono Villa Crespi e Laqua, grazie alle loro raccolte dimensioni e al carattere stesso del management e di Antonino. La quarantena ha permesso di scoprire e apprezzare sempre di più il lato umano della nostra ospitalità, dove una telefonata si trasforma in un momento di condivisione emotiva. Nei prossimi mesi - giugno, luglio e agosto - le prenotazioni reggono, con una crescita di occupazione naturalmente rallentata, soprattutto dalla paura e dall’incertezza. Crediamo che quest’anno sarà caratterizzato da una domanda last minute, ma tutto dipende dall’andamento dell’emergenza e da quali misure precauzionali dovranno attivare gli hotel e le dimore. Siamo pronti a seguire ogni indicazione per poter accogliere i nostri ospiti e offrire loro un momento e un’emozione magica, dopo tante settimane di reclusione. Molti eventi sono stati posticipati al 2021, speriamo questo segmento possa ripartire o trovare una nuova modalità. Anche in questo caso Villa Crespi - la sua architettura moresca, il servizio che abbiamo creato e l’alta offerta culinaria del ristorante - ci ha permesso di dialogare con clienti che, pur di ambientare e organizzare i propri eventi da noi, hanno deciso di posticiparli e non cancellarli.

Quali attività avete pensato per mantenere viva la relazione con loro, in particolar modo con i repeater?
Siamo sempre in contatto con i nostri ospiti, sia nuovi che repeaters, attraverso i nostri canali social, le newsletter, ma anche il contatto telefonico; molti di loro, in questi mesi, ci hanno contattato anche solo per scambiarci parole di conforto e di supporto in questa situazione particolare; da questi gesti capisci quanto un rapporto lavorativo va oltre e nascono vere amicizie in tutto il mondo.

Come cambierà a suo avviso l’hôtellerie a breve e lungo termine?
L’hôtellerie a breve termine subirà un cambiamento importante soprattutto a livello di clientela, dobbiamo riscoprire il nostro magnifico Paese, l’Italia. Spero sia un motivo per tutti di crescita e di rinascita, sia per noi, ma anche per gli stessi italiani, di riscoprire le infinite bellezze del territorio, che tutto il mondo ci invidia. Dovremo avere nuovi occhi, per vedere tutto ciò che ci circonda. A lungo termine penso ritroveremo quanto lasciato, sono e voglio essere positiva perché penso che non ci sia cosa più bella che viaggiare, oltre a mangiare naturalmente.

La sala di VIlla Crespi (Novara)

La sala di VIlla Crespi (Novara)

La suite Rania a Villa Crespi

La suite Rania a Villa Crespi

Condivisione, esperienza, interazione, come si potranno ‘riproporre’ le attività che rendevano unico il soggiorno, senza poter accogliere i clienti con un sorriso e dovendo mantenere la distanza di sicurezza?
Non sarà una mascherina a nascondere il sorriso che ancora sapremo regalare agli ospiti delle nostre realtà, impareremo a sorridere con gli occhi e avremo la massima attenzione verso il rispetto della distanza di sicurezza richieste. Villa Crespi e Laqua sono intime “case”, dove vogliamo continuare a offrire tutte le nostre esperienze, come sempre, naturalmente rispettando le misure di sicurezza indicate e decise, senza per questo fare a meno delle emozioni, create in tutti questi anni.

Paura, incertezza, rassicurazione, sicurezza sono i problemi del viaggiatore ai tempi del Covid 19. Quali progetti avete per stimolare il mercato?
Non nascondo che in questi mesi, trascorsi in contatto ‘virtuale’, con i nostri clienti abbiamo percepito tanta paura e incertezza, ma attuando tutte le norme sulla sicurezza stiamo riportando la voglia di viaggiare tra i desideri e i sogni degli ospiti. Soprattutto nell’ultima settimana molte persone hanno prenotato domandandoci quali attenzioni stavamo attuando, per poter riaprire. Stiamo lavorando per creare nuove esperienze, aggiornate al dopo covid-19 e riprendendo importanti progetti per il 2021.

Quali misure state adottando per garantire una vacanza sicura nel rispetto delle misure sanitarie, di sanificazione e di sicurezza che saranno a lungo obbligatorie?
A Villa Crespi collaboriamo già da 5 anni con un’azienda specializzata nell’offrire sanificazione in tutti gli ambienti; tutte le nostre camere sono 100% bio allergy-free, con un particolare rivestimento per i materassi, i cuscini e i piumoni per chi soffre di varie allergie dovute alla polvere e agli acari. I vari protocolli di sanificazione prevedono esclusivamente l’utilizzo di sostanze presenti in natura: ossigeno trivalente (O3) e acqua, (vapore). Viene in questo modo escluso l’uso di qualsiasi detergente chimico pericoloso per l’ambiente e potenzialmente nocivo per l’uomo.


Hôtellerie

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a cura di

Elisabetta Canoro

Giornalista professionista, è consulente di Identità Golose, vice direttore di The CUBE Magazine e collaboratrice di AD Architectural Digest italia e Panorama. Autrice di guide e di libri editi da WhiteStar e Marco Polo

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