Il menu di Massimo Bottura

02-05-2015 | ore 19:30

L’esordio è tutto per lui. Con “Italian & International best chefs”, Identità Expo offrirà ai visitatori dell’Esposizione universale la bellezza di 26 tra i più grandi fornelli tricolori e stranieri, in un’iniziativa senza precedenti che animerà i due piani dell’edificio firmato Identità Golose.
 
Sarà una cavalcata nella migliore tavola creativa, il cui esordio – come sarebbe potuto essere altrimenti? – è affidato a Massimo Bottura, chef numero 3 al mondo secondo la “50 Best”, l’uomo che dà voce, volto, tecnica e ispirazione all’alta cucina italiana. Il simbolo stesso della capacità di declinare nella contemporaneità quella straordinaria tradizione che fa della Penisola il naturale luogo privilegiato della gola.
 
Tre giorni di Bottura a Identità Expo, da quello d’inaugurazione, il primo maggio, fino a domenica 3. Sei pranzi e cene che sono attese come il viatico a un fantastico caleidoscopio di sapori che si svilupperà lungo tutti i sei mesi di Expo.
 
Sarebbe quasi inutile raccontare Bottura. Si potrebbero citare alcune brevi note biografiche: modenese del 1962, “figlio” di quattro influenze, quella di Lidia Cristoni, la rezdora della trattoria di Campazzo; quella di George Cogny, il francese in Emilia; quelle di Alain Ducasse e di Ferran Adrià. Ma forse sarebbe meglio riportare le parole di Paolo Marchi, ideatore e curatore di Identità Golose: “Chef come l’emiliano fanno paura perché rompono con il passato senza rinunciare a essere italianissimi. Quando si (stra)parla di tradizione (a proposito, esiste a mo’ di monolito statico o è la somma di mille idee vincenti, un movimento continuo?), quando si scomoda la cucina molecolare confondendo tecnica e pietanza, bisognerebbe fare un passo indietro e fermarsi a gustare a Modena piatti come la Compressione di pasta e fagioli e il Bollito non bollito per capire che sono la somma contemporanea di secoli di cucina italiana che è andata per il mondo e torna nel Buon Paese per attingere nuova linfa”.
 
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