È bastato pronunciare la parola “creatività” e i giovani chef e sous-chef under 35 si sono scatenati nell’inventare la ricetta vincente per la settima edizione del Premio Birra Moretti Grand Cru e, soprattutto, un’idea che sappia rappresentare la loro identità. Ed è proprio questo l’obiettivo che Fondazione Birra Moretti, promotrice del concorso in collaborazione con Identità Golose, si propone: promuovere il talento dei giovani cuochi permettendo loro di esprimersi al di fuori dell’insegna che rappresentano.
In questa edizione 2017, la cui prima fase si è conclusa lo scorso 10 luglio, sono state prodotte ben 167 ricette inedite e rappresentative dei trend di cucina che, attualmente, la fanno da protagonista nelle nostre città. La birra in ingrediente e in abbinamento è stata un’occasione per trovare il perfetto connubio con le tradizioni regionali o con nuove tecniche e piatti internazionali. Mai come quest’anno, infatti, ingredienti e ricette giapponesi si sono affacciate in modo prepotente nelle preparazioni proposte dai partecipanti. Alghe e funghi tra gli ingredienti, ramen e tempura tra le ricette: l’Italia si sta sempre di più raccontando come una terra pronta alle contaminazioni e alla loro rielaborazione con ingredienti locali.
Scorrere e leggere le ricette una a una, come ha fatto la giuria della prima selezione composta da
Paolo Marchi,
Giancarlo Morelli e
Matteo Ghiringhelli di
Iyo è stato come ascoltare i racconti di tanti giovani che dedicano buona parte delle loro giornate a un lavoro totalizzante che chiede di sacrificare il proprio privato. Eppure in nessuno di questi piatti si avverte la stanchezza, la noia o la delusione per delle aspettative disilluse, anzi emerge quell’invidiabile entusiasmo nel sapersi mettere in gioco e uscire allo scoperto per affermarsi firmando una ricetta d’autore. Per questo il
Premio Birra Moretti Grand Cru è la prima piattaforma di
scouting in Italia che lavora per scoprire quei talenti nascosti che padroneggiano sapientemente le tecniche di cucina, pasticceria e pizzeria.
Tra le ricette pervenute, non mancano alcuni must di ogni anno come i primi piatti nella versione di risotti o paste ripiene, oppure nei secondi piatti l’utilizzo del baccalà o dell’anguilla. Nemmeno il trend vegano abbandona il concorso e anzi, si sbizzarrisce nell’utilizzare la birra accompagnandola a legumi o a verdure come la melanzana, che ben si prestano a un abbinamento equilibrato sia in ricettazione sia in bevuta. Si confermano la pasticceria e la pizzeria, che portano il loro contributo al mondo della birra con ricette estremamente strutturate nella tecnica e gustose negli accostamenti.
Mentre sul fronte birra, le più gettonate – forse sulla scorta delle due ultime edizioni- sono state le birre
Birra Moretti Le Regionali. In particolar modo, sono state apprezzate
Birra Moretti alla Piemontese per la sua capacità di abbinarsi a piatti complessi e autunnali e
Birra Moretti alla Siciliana che ha divertito con la sua freschezza e per la capacità di rispettare la delicatezza di ingredienti come il pesce.
Non da meno, sono state le novità 2016 che non erano presenti nella scorsa edizione del Premio, ossia Birra Moretti Grani Antichi e Birra Moretti Lunga Maturazione. Prodotti dedicati all’alta ristorazione che hanno incuriosito soprattutto quei candidati alla ricerca di una maggiore complessità di gusto che riuscisse a dare un tocco elegante sia al calice sia alle preparazioni. Ora non rimane che attendere di conoscere le dieci ricette, così come i loro autori, che si sono aggiudicate la finale del 6 novembre prossimo.