29-12-2017
Tutto pronto per Pig, ovvero “del porco calabro non si butta niente”
Il 14 gennaio a S.Cristina D’Aspromonte (Rc) l'evento che celebra il suino. Con i due Rossi, Abbruzzino, Biafora, Zillo, Sacchetto, Monosilio, Sabatelli...
L’uccisione del maiale ha sempre rappresentato nell’immaginario rurale calabrese, un rituale collettivo di grande potenza liberatoria, carico di buoni auspici, buono per alimentare nuove speranze ed esorcizzare la paura dei raccolti magri e lo spettro della miseria. La demonizzazione sommaria del consumo di carne, senza distinguo su come e dove vivono gli animali, rischia di cancellare con un colpo di spugna rituali ancestrali come questo. Ma anche quel che sopravvive del sentimento comunitario, della divisione e condivisione, della memoria della fame e dell’orrore dello spreco che il rito dell’uccisione del maiale condensava in un solo momento.
“
Pig, ovvero del porco calabro non si butta niente” (14 gennaio – Villa Rossi Dimora Storica, Località Calabretto 1, Santa Cristina D’Aspromonte, Reggio Calabria) affiderà a due macellai il compito di rinnovare il rito antico perpetuando la tradizione, mentre ciascuno degli otto cuochi chiamati a raccolta sceglierà un taglio dell’animale per mettere a punto il proprio piatto. «Si tratta di alcuni chef protagonisti del rinascimento della cucina calabrese e meridionale - spiega
Nino Rossi, chef-patron di
Villa Rossi e del ristorante
Qafiz a Santa Cristina D’Aspromonte, ideatore e organizzatore dell’evento - A loro il compito di dare linfa a un rituale in cui sopravvive la Calabria più autentica e carnale, letteralmente. Una tradizione che vogliamo recuperare per la carica identitaria che rappresenta».
Rito primitivo e hardcore al quale parteciperanno non solo i protagonisti della nouvelle vague calabrese come Luca Abruzzino, Antonio Biafora, il pasticciere Rocco Scutellà (Maestro Ampi), Gennaro Di Pace (Osteria Porta del Vaglio), Maurizio Sciarrone (De Gustibus) e lo stesso Nino Rossi. Ma anche cuochi in arrivo dal resto d’Italia e d’Europa come Mauricio Zillo e Francesco Ruggiero del ristorante A Mére (Parigi), Diego Rossi di Trippa (Milano), Giacomo Sacchetto sous chef di Casa Perbellini (Verona), Luciano Monosilio del Pipero (Roma) e Angelo Sabatelli dell’omonimo ristorante a Putignano (Bari).
Gli chef invitati avranno l’opportunità di prelevare le parti desiderate ed elaborare in totalè libertà il loro piatto creativo con l’utilizzo delle tecniche preferite e attingendo a una “palette” di ortaggi o materie prime, in base al paniere stagionale. A completare il parterre dei protagonisti dell’evento le macellerie
Ioppolo e
Arturo, insegne storiche della zona. Ai macellai spetterà il compito di cuocere lentamente all’interno di un paiolo di rame alimentato a carbone alcune parti del maiale nella sua stessa sugna, come si faceva una volta. Le cantine presenti saranno
‘A Vita, SergioArcuri, Cataldo Calabretta, fra le più interessanti dell’intero panorama enoico calabrese.
Villa Rossi diventerà un palcoscenico dedicato alle cotture primitive e alle pietanze tradizionali che accompagnavano la carne, le tradizionali “frittuli” (i tagli del maiale cotti nella sugna) nella zona che gli abitanti del luogo chiamano “A caddara”. Come da tradizione ci sarà un’area dedicata alla griglia dove cuocere i fegati nella rete e le salsicce. Non mancherà la “Kamado Grill area” un’ area dedicata a una batteria di “Green Egg” Kamado alimentati con il migliore carbone disponibile in Aspromonte per dare la possibilità agli chef di mettere a fuoco la propria creatività.
Il biglietto (50 euro per assaggiare tutto quello che si vuole) si potrà acquistare all’ingresso ma si consiglia di effettuare la propria prenotazione sul sito pigcalabria.it