Solaika Marrocco

Foto Brambilla-Serrani

Foto Brambilla-Serrani

Primo Restaurant

via 47° Reggimento Fanteria, 7
73100 - Lecce 
+39 0832 243802
info@primorestaurant.it

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Va matta per il pomodoro, passione in cui si riconosce molto “terrona”. Ha frequentato l’alberghiero a Santa Cesarea, in provincia di Lecce, lo stesso che ha diplomato Antonio Guida. Una delle sue cuoche dilette ha il ciuffo rosa shocking e una determinazione da panzer: «Cristina Bowerman è l’emblema del cuoco contemporaneo, non più chiuso fra quattro mura a spadellare, ma con un ruolo sociale sempre più netto e attivo». Ha capelli e occhi neri neri come olive Nolche. Faceva la spesa e spadellava già quando era piccola e il luogo in cui si sente davvero libera è la cucina: «Un paradosso, me ne rendo conto, visto che la mia libertà ha un confine di pochi metri quadri entro quattro mura».

È Solaika Marrocco, classe 1995, nata a Gallipoli, capitana a capo della brigata di cucina di Primo Restaurant a Lecce. La più giovane Ambasciatrice del gusto in forza all’associazione omonima. Nel palmares conta l’oro per il Premio Birra Moretti Gran Cru 2017, conquistato con il celebre Turcinieddi glassati alla birra, marmellata di cipolla all’arancia, critmi in tempura e infuso di luppolo, e dal 2018 ha un posto di diritto nell’atelier Gran dame Veuve Cliquot.

Nello sguardo le brilla un doppio lampo di ambizione e lucidità, insieme alla consapevolezza che essere cresciuta senza maestri rende l’esercizio del mestiere più difficile. Ma lo stesso status le conferisce anche una grande libertà di manovra. «Difficile trovare persone che credono in te, ne sono consapevole, anche per questo sono riconoscente a Silvia e Marco», ovvero i patron Silvia Antonazzo e Marco Borelli, entrambi in sala e in cantina in via 47 Reggimento Fanteria.

Come per i più ruggenti fra i millennial in toque, la cucina è per Solaika Marrocco un perfetto mix di egotismo e premura: «Sono ambiziosissima, vero. Ma ho scelto questo mestiere perché ho una naturale inclinazione a prendermi cura degli altri e ho trovato il mio modo per farlo». Quel modo comprende una memoria di affetti domestici, ingredienti-madeleine, e note di contemporaneità dosata con giudizio.

Ha partecipato a

Identità Milano


a cura di

Sonia Gioia

Cronista di professione, curiosa di fatto e costituzione, attitudine applicata al giornalismo d’inchiesta e alle cose di gusto. Scrive per Repubblica, Gambero rosso, Dispensa