30-07-2021
William Shakespeare nei suoi scritti elogiava il Malvaza, vino che si assaggia ancora oggi nella città di Monemvasia (Malvazia), nel Peloponneso. Ma è solo un esempio di quanto da sempre siano apprezzati i vini greci. Guardando indietro nel tempo, si scopre che il legame profondo dei Greci con il vino risale all’antichità. Non è un caso se la più antica testimonianza archeologica di uva schiacciata nel mondo sia stata trovata proprio nell’Ellade. Se le origini della vinificazione greca si perdono nella notte dei tempi, è altrettanto vero che antiche varietà stanno oggi tornando a nuova vita, soprattutto sulle isole, come Creta, Santorini, Karpathos. Nella patria di Dioniso, dio protettore del nettare degli dei, si possono visitare cantine ovunque, da Florina e le montagne Zagori in Epiro alle colline a Sud di Heraklion a Creta e Limnos nel nord-est dell’Egeo.
La prima regione greca che ha dimostrato di promuovere ed esportare il suo vino nel Mediterraneo fu Creta, intorno al 2700 a.C., mentre il più antico vino a “denominazione di origine controllata” era della zona di Messinia, si chiamava Denthys. Oggi in Grecia si coltivano 75 vitigni locali, che danno frutto a vini di alta qualità, per una produzione totale di circa 5 milioni di litri all’anno. A partire dagli anni Settanta, inoltre, lo sviluppo della viticoltura ha conosciuto una rapida crescita e si è cominciato a produrre anche una vasta gamma di bottiglie biologiche. Si vendemmia a settembre (in greco si chiama Trygos), tra feste che animano tutto il Paese. Ma i motivi per festeggiare sono tanti, dato che ogni anno le etichette di piccole e medie imprese si aggiudicano numerosi riconoscimenti internazionali per qualità e innovazione.
Lungo le strade del vino Oggi, seguendo le strade del vino, ci si può perdere nei paesaggi collinari disegnati da filari vitati che si estendono a perdita d’occhio, alternandosi ad alberi da frutto, distese fiorite e ulivi secolari. Da Nord a Sud, dalla terraferma alle isole, sono oltre 100 le aziende vinicole in tutta la Grecia, da visitare partecipando a tour in cantina e degustazioni di vini, passeggiate a piedi o in bicicletta nei vigneti.
I vini dell’Epiro Accanto al buon cibo, in Epiro sorprende la freschezza e la finezza dei vini bianchi Zitsa, mentre tra i rossi, dimostrano forte personalità quelli robusti prodotti nella montagna di Metsovo, dove ad altitudini intorno ai mille metri, crescono i vigneti più alti della Grecia. È qui che il Cabernet Sauvignon è stato piantato per la prima volta, poi coltivato ovunque. Altre varietà vinicole includono Cabernet Franc, Merlot, Traminer, Chardonnay e Vlachiko. Da provare il Debina, un vino ottenuto da un vitigno dell’Epiro coltivato nel 95% dei vigneti nella zona viticola di Zitsa. Produce il rinomato vino bianco Dop Zitsa, oltre a pregiati vini frizzanti e spumanti.
Retsina greca La famosa Retsina, una storia che abbraccia 4000 anni, è stata il marchio di fabbrica di Atene e della Grecia dal periodo tra le due guerre fino agli anni '60. Si dice che il suo gusto unico sia dovuto a un metodo di sigillatura delle anfore con resina di pino inventato dagli antichi greci. Dall’aroma delicato, con una giusta acidità, una dolcezza equilibrata e note di resina che lo rendono lievemente piccante, è l’ideale con frutti di mare, pesce grasso ma anche pesce bianco, oltre che con le specialità greche dal sapore netto e intenso.
Vini dolci greci Notoriamente i vini da dessert greci conquistano anche l'appassionato più esigente; combinano alta qualità, tradizione secolare e personalità del terroir grazie al calore del sole che regala intensità e aroma. Sono, davvero, tra i vini dolci più sorprendenti al mondo, in colori che vanno dall'oro pallido al viola intenso. Tra gli altri, il Vinsanto è prodotto esclusivamente sull’isola di Santorini dalle varietà autoctone Assyrtiko, Aidani e Athiri. Il re del vino dolce è il Moscato, dall’aroma ricco e fruttato, coltivato in sei zone a denominazione di origine controllata (tre nel Mar Egeo, ossia Samos, Lemnos e Rodi; le altre sono Patrasso, Rio di Patrasso e l’isola di Cefalonia nel Mar Ionio). Il clima secco e il suolo vulcanico dell'isola di Lemno aiutano a maturare alla perfezione i grandi acini del vitigno Moscato di Alessandria che viene coltivato in oltre il 95% dei vigneti dell'isola. Dal carattere leggermente aromatico e saporito, il Moscato di Lemno emana sentori di albicocca, menta e menta verde. E poi ci sono il Moscato di Samos, dall’aroma profondi e intensi, note fruttate e floreali, che ricordano l'uva fresca, i fiori d'arancio e i petali di rosa; il Moscato di Rio Patrasso, più leggero, con aromi di fiori e frutti, come pesca, melone e arancia; e il Mavrodaphne, uno dei vini greci più conosciuti, dal colore profondo, naso intenso pieno di frutta scura, spezie dolci ed erbe complesse.
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Alla scoperta della gastronomia greca.
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A cura della redazione di Identità Golose
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