01-02-2022
Lo chef Peter Goossens del ristorante Hof van Cleve
Si snoda per tre chilometri Flavours of the Sea, letteralmente, la Strada dei Sapori del Mare: attraversa Ostenda, in un percorso che partendo da Ostenda Vistrap, il mercato all’aperto dove arriva ogni giorno il pesce freschissimo, prosegue e si addentra nella città portuale belga, affacciata sul Mare del Nord, nella provincia fiamminga delle Fiandre Occidentali, facendo tappa nei luoghi più invitanti e golosi, inclusi ottimi indirizzi gourmet.
Toerisme Oostende © Westtoer
Fin dalle prime ore del mattino, i pescatori affollano tutti i giorni Vistrap (Visserskaai 8), nato dalla commercializzazione del porto nel XIX secolo: si acquista pesce fresco del Mare del Nord e i famosi gamberetti grigi di Ostenda. Cucina raffinata con vista sul mare sono il bigliettino da visita delle Galerie BeauSite (Albert I-Promenade 39), uno dei ristoranti più raffinati dell’intera costa del Mare del Nord. Altra tappa è The Green Man (Koningsstraat 64) che vanta una carta di oltre 800 whisky single malt, molte varietà di tè e diversi sherry. Non lontano da Leopold Park e a pochi passi dal Kursaal (che significa Casinò), ci si ferma al Bistrot Matilde (Leopoldo II-laan 1), uno dei migliori di Ostenda, che prende il nome dalla statua Il Mare (o Matilde Grassa come viene chiamata dai locali) situata proprio di fronte al ristorante.
È un viaggio goloso, ma non solo. È anche «un progetto unico che combina turismo, gastronomia e prodotti eccellenti» ha spiegato Stefaan Gheysen, direttore di Westtoer, al Congresso sul turismo gastronomico organizzato dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (che si è svolto a Bruges a fine anno, poche settimane dopo l’edizione dei The World 50 Best Restaurants di Anversa), nell’incontro che ha indagato come il turismo gastronomico possa impiegare le comunità locali e portare al contempo una nuova e rinnovata consapevolezza del valore delle tradizioni culinarie locali. Fautori di Flavours of the Sea sono i North Sea Chefs, gruppo di cuochi belgi e olandesi che promuovono un approccio sostenibile alla pesca e al consumo di pesce, un’organizzazione no-profit che vuole essere esempio e incentivo per gli altri. Una visione, virtuosa e innovativa, la loro, un pensiero che si fa manifesto, con valori e obiettivi ben precisi.
In primis, infatti, sono impegnati nel promuovere l’uso del pesce meno conosciuto e la pesca sostenibile. E poi la c’è la consapevolezza e la valorizzazione di specie ittiche meno pregiate e ricette inedite o desuete per riscoprirle; il rispetto delle stagioni nella realizzazione dei menu dei propri ristoranti, per non alterare l’equilibrio del mare; la condivisione di conoscenze ed esperienze tra colleghi chef e con il pubblico, per stimolare il consumo responsabile. Senza dimenticare l’importanza di essere parte di una stessa filiera che coinvolge pescatori, venditori, distributori, chef e consumatori, nell’ottica di garantire una pesca sostenibile alle generazioni future. «Dobbiamo imparare a mangiare ciò che catturano i pescatori. La pesca esclusiva del pesce che vogliamo mangiare e lo scarto del resto deve finire» sostiene Filip Claeys, presidente dell’associazione, patron del due stelle Michelin De Jonkman di Bruges, fondatore insieme a Rudi Van Beylen del ristorante Hof ten Damme a Kallo.
Il progetto North Sea Chefs ha l'obiettivo di promuovere l’uso del pesce meno conosciuto e la pesca sostenibile
Il progetto dei North Sea Chefs, all’insegna del motto "Dal mare alla tavola”, è parte del Dna della costa belga, della sua gente, dei prodotti, della cucina tradizionale, il mare è parte integrante della vita degli chef, così come è anche una destinazione importante per il turismo, principalmente domestico, anche se l’offerta gastronomica attrae appassionati ed esperti di tutto il mondo. Grazie all’estro di talentuosi cuochi, oggi ricette creative conquistano i palati più esigenti, che finiscono per apprezzare anche il pesce meno noto. Ad affiancare Filip Claeys e la moglie Sandra sono Syrco Bakker del bistellato Pure C, il già citato Rudi Van Beylen, Sergio Herman (del leggendario tre stelle Oud Sluis, oggi chiuso, che ha aperto il suo Le Pristine).
Tra gli ambasciatori spiccano Gene Bervoets, Axel Daeseleire, Peter Goossens di Hof van Cleve, Jozefien Van Turnhout, Jeroen Meus di Dagelijkse Kost e il professor Paul Boon. Grazie alla loro determinazione e al loro impegno sono riusciti a sensibilizzare la comunità e le autorità sul tema dello spreco della pesca superflua. Un grande passo in avanti è stato fatto, ma sistima che tra 800.000 e 950.000 tonnellate di pesce vengano ancora scaricate nel Mare del Nord. Non è tempo di fermarsi, la strada è tracciata. Dal mare alla tavola.
Fiandre, l’innovazione a servizio del territorio.
a cura di
Giornalista professionista, è consulente di Identità Golose, vice direttore di The CUBE Magazine e collaboratrice di AD Architectural Digest italia e Panorama. Autrice di guide e di libri editi da WhiteStar e Marco Polo
Gert de Mangeleer, chef del ristorante tre stelle Hertog Jan vicino Brugge in Belgio, ritratto a Londra in versione unplugged, al naturale, foto tratta dal suo sito. Gert e il suo socio Joachim Boudens hanno annunciato che chiuderanno il prossimo mese di dicembre. L'ultimo servizio sarà il giorno 22
Thomas Locus, chef del Bistro Margaux a Sint-Martens-Bodegem, è uno dei 22 Flanders Kitchen Rebels, cuochi fiamminghi under 35 che stanno rinnovando la gastronomia delle Fiandre. Sarà uno dei quattro protagonisti delle due cene di lunedì e martedì prossimi a Identità Expo
Crema e crumble di pistacchio e mela verde di Gert De Mangeleer del ristorante Hertog Jan di Brugge (Bruges) in Belgio, telefono +32.(0)50.673446. Già caffè, bar e brasserie, l'insegna ora è un ristorante di cucina d'autore, con 3 stelle Michelin ben scintillanti in cima (foto del post di Kristof Vranken)