04-07-2016
I protagonisti della terza edizione di Identità Chicago: da sinistra a destra Sarah Grueneberg e Giancarlo Perbellini, Carlo Cracco e Michael Tusk. Al pranzo di domenica 2 ottobre parteciperà anche Rob Wing, Executive Chef di Eataly Chicago. Il pranzo sarà presentato da Lidia Bastianich
Nella vita ci sono le tendenze e le certezze. Fondamentale capire quando una novità è destinata a durare lo spazio di un mattino o di una stagione e quando invece ha tutte le caratteristiche per incidere profondamente nel tessuto quotidiano delle persone. Per Milano, l’Italia e il Mondo il 2015 è stato l’anno dell’Expo nel capoluogo lombardo, di una edizione dell’Esposizione Universale che ha avuto per tema la nutrizione. Uno slogan di sette parole, Nutrire il pianeta, energia per la vita, che tutti i presenti hanno interpretato al loro meglio e che tantissimi tra loro, uno per tutti Massimo Bottura con il progetto del Refettorio Ambrosiano, hanno continuato a sostenere nella loro quotidianità.
L’Expo ha messo in grande evidenza come si può nutrire la popolazione mondiale anche attraverso la lotta allo spreco, al consumo dissennato delle risorse del pianeta come se esse fossero infinite. Un tempo pochi se ne rendevano conto, oggigiorno non vi sono più alibi. Il mondo è uno spazio finito, questo abbiamo e in questo dobbiamo vivere. E bene.
Non vi possono essere dubbi su questo impegno tanto che il tema delle nostre prossime iniziative americane, prima a Chicago, la numero tre, e subito dopo a New York, la settima sarà Non sprecare il mondo. Questo perché la ristorazione non incarna un mondo a sé. Anzi, proprio perché è centrale nella vita quotidiana di ognuno dovrà fare sempre più i conti con l’impoverimento del pianeta. Cuochi, pasticcieri, artigiani, produttori dovranno essere sempre più intelligenti e limare ogni dettaglio per allungare la vita del Terra.
Basta un dato che si ripete da alcuni anni a questa parte: verso metà agosto, gli esperti annunciano che le risorse annue del pianeta sono finite. In pratica, in nemmeno otto mesi, sette miliardi di persone, in verità molte meno per via di malnutrizione, povertà e inquinamento, hanno “mangiato” il mondo a un ritmo tale da dovere ricorrere, il globo stesso, a scalfire quello che apparterrebbe al futuro. Flora e fauna, l’acqua e l’aria, arriva il momento in piena estate che vengono intaccate le riserve. In pratica è come se ci mangiassimo il nostro futuro, anche perché non tutti sono consci dei rischi che questo comporta. Molti proprio non vedono il problema, non colgono l’urgenza del problema. In tal senso c’è chi sostiene che un cuoco, una figura singola possa fare poco ma non è vero. Gli chef, gli uomini-copertina del XXI secolo, possono diventare degli esempi virtuosi che contagiano la popolazione. I cosiddetti influencer sono fondamentali proprio perché possono essere di esempio. Lo vediamo quotidianamente come un gesto fatto al momento giusto diventare virale, un imperativo per milioni e milioni di esseri umani. Le loro ricette adesso hanno un senso compiuto se collegate alla realtà e non si dimostrano degli esercizi di bravura fini a sé stessi.
Gli chef di tutto il mondo, innanzitutto quelli italiani, non più solo ambasciatori di bontà e qualità ma di sostenibilità, buone pratiche e nuova tecniche.
Paolo Marchi
Il programma
Sabato 1 ottobre
12:00-13.30 Giancarlo Perbellini and Sarah Grueneberg
18.30-20.00 Carlo Cracco and Michael Tusk
Domenica 2 ottobre ore 13.00
Pranzo a Il Salone di Eataly Chicago con gli chefs:
antipasto: Carlo Cracco
primo: Michael Tusk
secondo: Giancarlo Perbellini
dessert: Rob Wing