Il menu di Ugo Alciati e Matias Perdomo

10-05-2015 | ore 12:30 e 14:00

Ogni settimana “Italian & International Best Chefs” propone un appuntamento particolare: lo chef che animerà la cucina di identità Expo da mercoledì a domenica si cimenterà anche in un duetto a quattro mani con un collega straniero, dando così vita a un incontro di stili davvero unico. Il primo menu a quattro mani sarà firmato da Ugo Alciati, protagonista della settimana a Identità Expo, e da Matias Perdomo, l'uruguagio che ha conquistato onori e stelle al Pont de Ferr meneghino e a luglio aprirà la propria nuova insegna, in via Meda: Contraste.

Quello di Alciati, classe 1967, è un nome di primo piano della scena gastronomica… con un cognome che richiama addirittura la storia stessa dell’alta cucina tricolore. Guido Alciati e Lidia Vanzino, i suoi genitori, crearono infatti nel 1960 il mitico Guido ristorante a Costigliole: fu il locale più nuovo dell’epoca, capace nel contempo quanto di valorizzare la grande tradizione piemontese, tanto di proporre una cucina di mercato, legata alla stagionalità. "L'Alciati di mezzo", tra il fratello Andrea più giovane e Piero più vecchio, lì ha appreso i primi rudimenti ai fornelli, specializzandosi inizialmente nella pasticceria («La mia prima meringa a 9 anni», racconta) per poi prendere il largo anche nel mondo salato, con uno stile rispettoso di quegli insegnamenti e della “traccia” lasciata dai genitori, ma anche arricchito nel tempo dalla sovrapposizione di una propria precisa impronta, che nasce da una personalità timida eppure forte e determinata.

Dopo Costigliole, ha lavorato sempre sotto le proprie insegne a Pollenzo, dal 2003, mentre risale al 2013 lo spostamento nell'attuale sede del Guido ristorante a Villa Reale, nella riserva bionaturale di Fontanafredda, a Serralunga d’Alba. Lì Ugo Alciati offre la sua tavola di tradizione, di stagione e di memoria, sempre nel solco della dinastia - la madre era pur sempre la "Signora degli agnolotti del plin" – ma senza ripiegamenti che possano apparire stantii o polverosi. Qui la classicità è resa più moderna che mai, grazie all’uso delle tecniche contemporanee che lo chef padroneggia a meraviglia. 

Quanto a Perdomo, nato a Buenos Aires nel 1980 ma uruguagio di nazionalità e italiano d’adozione, basti citare il suo ormai celebre signature dish, una stupenda Cipolla di Tropea caramellata con formaggio di capra.

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Ugo Alciati

Ugo Alciati