Brambilla-Serrani
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Una pausa, una fresca tentazione a cui cedere nelle giornate più torride (e non), una consolazione e spesso un pasto, ma per qualcuno il gelato è una vera e propria ragione di vita, in poche parole - rivoluzione: lo è, ad esempio, per Jessica Galletti.
Romagnola, laureata in Ittiopatologia (l'attività di ricerca nel settore della sanità degli animali acquatici), e appassionata di Biologia marina, quando ha appena 18 anni, alla ricerca di un lavoretto, finisce in una gelateria e sin dal primo giorno stupisce la sua datrice di lavoro: Jessica prepara un cono semplicemente perfetto, con una pallina della giusta dimensione e senza sbavature. È l’inizio di una vita al di là del bancone, il palcoscenico di questa giovane ragazza che intanto studia e, proprio all’università, incontra colui che di lì a breve sarebbe diventato (almeno per un tempo) il suo socio, un chimico industriale che produce semilavorati per le gelaterie e che, come molti altri, non può fare a meno che notare la grande passione della studentessa per il mondo del gelato al punto di proporle di aprire un’attività insieme. Jessica accetta.
Ma l’impresa non durerà molto, perché la sua idea di gelato è ben diversa da quella del suo socio: da un lato, infatti, c’è la chimica, che in molti casi può sembrare la scelta più semplice e conveniente, la strada più rapida a un auspicato risultato; dall’altro, invece, c'è la naturalezza, ci sono la sicurezza alimentare, la salubrità, tutti aspetti irrinunciabili per l’artigiana romagnola che, così, sceglie di mettersi in proprio e di dare vita alle sue botteghe in riviera, Il Gelato (Jelato) di Jessica, una a Cesenatico, l'altra a Cesena. Il gelato secondo Jessica in pillole? No ai mono e digliceridi; zucchero sì, meglio se di cocco, con un indice glicemico molto più basso rispetto allo zucchero da barbabietola o dalla canna da zucchero; nessun addensante artificiale ma solo tara, carruba e guar; il gelato viene mantecato in piccole quantità così da assicurare una consistenza più morbida e offrire un prodotto il più fresco possibile e, ovviamente, un’attenzione smisurata nella selezione delle materie prime.
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A cura della redazione di Identità Golose
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Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, al centro tra Fabrizio Nonis e Niccolò Vecchia (tutte le foto sono di Brambilla-Serrani)