Cristian e Tomas Torsiello
Ricotta fritta di Montella con purea di zucchine, acqua di pomodoro, spuma di alici di Cetara e prosciutto di Venticanodi Antonio Pisaniello
Dolcezze Nicolò Moschella, il Massari boy che a 24 anni è già in cattedra
Foto Brambilla-Serrani
Hiša Franko Staro Selo, 1 Caporetto Slovenia T. +386.(0)5.3894120
Staro Selo, 1 Caporetto Slovenia T. +386.(0)5.3894120
Si scrive Kobarid ma si legge Caporetto, pensi a una disfatta ma è un trionfo. Di sapori. Quelli che Ana Roš, classe 1972, combina e scombina con un ardore creativo tutto suo, trasformando l’Alto Isonzo, non propriamente un eldorado di materie prime tipo Langhe o val di Noto, in un paese della cuccagna contemporanea. E tutto in una splendida locanda, anzi gostilna, ristrutturata con fattezze d’oggi in mezzo al verde, col ruscello che scorre potente all’ombra del Monte Nero, affilato e innevato sopra scenografiche cascate e torrenti. Il casolare è della famiglia del compagno della cuoca, Valter Kramar, maître/sommelier che legge nella palla di vetro: a tavola planeranno, non sappiamo se veramente «i vini sloveni che saranno famosi tra qualche anno», ma di certo nettari buonissimi e misconosciuti da noi come il sauvignon di Renčel o la vitovska di Fon. Sparring partner che offrono il destro ideale ai piatti che la ragazza confeziona con curiosità e intelligenza, costruite su un’autodidattica da congressi (Identità Golose in primis) e viaggi su e giù per il mondo, specie Africa e Sud-est asiatico, gastro-cosmi che le dettano più di una fascinazione. E, dove non arriva l’istinto della self-made-woman, ecco in soccorso la mamma di Valter, maestra ai fornelli di tradizione. Per nostra fortuna, quelle della Roš sono braccia strappate alla diplomazia: si laurea in Scienze internazionali e diplomatiche a Trieste ma a un certo punto preferisce utilizzare le 7 lingue che conosce per andare a caccia di ricette vicine e lontane alla Mitteleuropa, il patrimonio che nel suo peregrinare gastronomico globale non perde mai di vista. Cervo e wasabi, baccalà e fagioli, anatra e cannella (essenza nebulizzata strappata all’amico Alajmo), trote e alghe fritte, Calamari con animelle di agnello, aglio nero, noci caramellate e spuma al formaggio di fossa: binomi lontani ma espressioni di rischi quasi sempre centrati. Azzardi di una ragazza che sa che, se i complimenti oggi arrivano anche da Australia e Giappone, è grazie al demone che le detta in ogni momento di imparare, rischiare e non fermarsi mai. Nemmeno ora che gli americani di Chef's Table hanno messo gli occhi su di lei e che la World's 50 Best l'ha votata Miglior chef donna del mondo 2017. Leggi anche Intervista ad Ana Roš, miglior cuoca del mondo 2017 La scheda di Hiša Franko sulla Guida di Identità
classe 1973, laurea in Filosofia, giornalista freelance, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose dalla prima edizione (2007), collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso diversi istituti e università. twitter @gabrielezanatt
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