Alberto Faccani

Magnolia

viale Trento, 31
Cesenatico (Forlì Cesena)
T. +39.0547.81598

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Già a 5 anni voleva fare il cuoco, Alberto Faccani, sulla bussola la stella polare della zuppa imperiale della nonna. Ma papà e mamma, niente a che fare coi métiers de la bouche, storcono il naso, ed è così che la vocazione spinge il tasto “pause” in attesa del compimento degli studi di ragioneria. Il fuoco continua a covare sotto la cenere, riscaldando le cenette preparate in famiglia e per il club degli amici. Esperimenti anche arditi germinati da letture insaziabili, incipit di una biblioteca di Babele che abbraccia lo scibile gastronomico internazionale.

La determinazione e la cultura non gli mancano quando inizia a cucinare, ormai 23enne. Un semplice attestato Ial di aiuto cuoco è il viatico per l’ingresso nelle grandi cucine: prima la Frasca, nelle vesti di stagista, commis e capopartita; poi la Pernice e la Gallina di Marco Fadiga, altro ragazzo bene fulminato dalla vocazione; e il biennio prezioso e abbondante all’Enoteca Pinchiorri con Riccardo Monco e Italo Bassi. Un romanzo di formazione scandito in tre tappe: prima lo scandaglio sul territorio, poi l’exemplum di come si monta e si gestisce un ristorante, e per finire il master in rigore, tecnica, professionalità. Ma nel pantheon svettano i maestri ideali, su tutti Gualtiero Marchesi e Ferran Adrià, che gli hanno spalancato le praterie dell’immaginazione.

Dall’apertura nel 2003 ad oggi, passando per la stella Michelin del 2005, la cucina del Magnolia sembra uscita dal suo bozzolo. Alleggerita di tutto quanto è superfluo, compresi i tecnicismi pleonastici. Sempre più personale, senza rischiare il personalismo. Sottile, pulita, colorata, “medio-creativa”, la definisce Alberto, «perché io cucino per me stesso, ma sono anche imprenditore». Ogni ricetta nasce dalla scintilla di un’idea. Poi c’è il lavoro à rebours, alla ricerca dei particolari e dei procedimenti del caso, pescando colla fantasia nel mare magnum di esperienze e letture. Il territorio in tutto questo resta a riva: tanti ingredienti senza ancoraggi dogmatici alla tradizione.

Ha partecipato a

Identità Milano, Sognatori del gusto


a cura di

Alessandra Meldolesi

Umbra di Perugia con residenza a Bologna, è giornalista e scrittrice di cucina. Tra i numeri volumi tradotti e curati, spicca "6, autoritratto della Cucina Italiana d’Avanguardia" per Cucina & Vini