Cucine del Mondo - Gastón Acurio

25-06-2015 | ore 17:00

Un protagonista d'assoluta eccezione a Identità Expo, per il ciclo "Cucine del Mondo": Gastón Acurio

Lo chef peruviano è un vero pezzo da novanta della cucina mondiale e dà il proprio nome a Astrid y Gastón, il ristorante di Lima nelle cui cucine ora lavora Diego Muñoz, chef protagonista in questi giorni a Identità Expo. Valgano su tutte le parole del suo connazionale Mario Vargas Llosa, premio Nobel per la Letteratura 2010: «Viviamo in un paese con tanti limiti e difetti. Ma tra le mani di questo signore, la nostra cucina diventa una delle più ricche del mondo. Nessuno ha fatto così tanto per il Perù come Gastón Acurio».

Parole pesanti, che celebrano giustamente questo cuoco rivoluzionario, classe 1967, un signore che da quasi 20 anni cerca di dotare di spina dorsale un paese slegato nelle sue variopinte tradizioni geo-gastronomiche: «Abbiamo il rosso del peperoncino rocoto a sud, il giallo dell’ají amarillo a Lima, il verde del coriandolo al nord di Cuzco», spiega lo stesso Acurio.

Il lavoro di codifica ha inizio nei primi Novanta, quando il ragazzo abbandona i tomi di codice penale dell’università di Lima per scuotere le casseruole della scuola di formazione Cordon Bleu di Parigi. Acquisita l'ortodossia, torna a casa con la futura sposa tedesca Astrid e dà vita a Astrid y Gastón, la prima di una lunga serie di insegne di cocina peruana aperte negli anni. «All’inizio facevamo cucina classica francese, eravamo sempre pieni, ma che senso poteva avere?». Nessuno. Di qui la repentina virata autoctona: fare leva sull’infinita biodiversità di un paese che vanta un'ampia vista oceano da altissime terrazze andine, sprofondate nel retro in umidi anfratti amazzonici.