08-11-2024

I bar d’hotel diventano un nuovo polo d’interesse per classifiche e aziende del settore

È il Royal Mansour Marrakech ad aggiudicarsi il No.3 Gin Art of Hospitality Award durante The World's 50 Best Hotels Awards 2024, a suggellare quanto i bar d'hotel siano un focus importante per brand di spirits di alta profilatura

Ross Bryant, global brand ambassador di No.3 Gin,

Ross Bryant, global brand ambassador di No.3 Gin, ha nel suo DNA il settore dell'ospitalità. Ha iniziato a 16 anni nelle cucine, per poi passare alla sala e appassionarsi anche alla formazione del personale sempre nell'ambiente della ristorazione. Dopo un'esperienza in un Tiki bar è iniziata la passione per i cocktail, che lo ha portato a ricoprire ruoli importanti e aprendo poi nel 2016 a Edimburgo un piccolo speakeasy, Bryant&Mack Private Detectives. Dal 2020 lavora come ambassador per No.3 Gin.

Il binomio miscelazione e ospitalità è oramai un fatto acclarato in tutto il mondo, anzi, ancor di più lo è per il mondo dell’accoglienza di lusso dove strutture e catene importanti a livello internazionale annoverano al loro interno almeno un cocktail bar, menzionato nelle più famose classifiche e guide.

Sono tanti gli esempi che possono venire alla mente dai più famosi e italianissimi Agostino Perrone e Giorgio Bargiani al The Connaught di Londra fino a Venezia con Antonio Ferrara all’Aman Venice o Facundo Gallagos al St. Regis di Venezia, Edoardo Sandri all’Atrium Bar del Four Seasons di Firenze. Tutti professionisti che hanno dato vista a drinklist importanti, che sono anche vetrine per nuove o già affermate aziende della bar industry.

La felice triangolazione tra produttori, bartender e strutture alberghiere ha trovato una nuova vetrina e quanto mai prestigiosa, nella The World's 50Best Hotels oramai alla sua seconda edizione che lo scorso 17 settembre alla Guildhall di Londra ha celebrato i migliori 50 hotel al mondo.

Durante la premiazione è stata dedicata un’attenzione particolare al premio Art of Hospitality che il No.3 Gin ha conferito al Royal Mansour Marrakech in Marocco. Un riconoscimento che è stato ideato per premiare una struttura e tutto il suo personale e arrivare all’essenza di chiunque lavori nel mondo della miscelazione ovvero il concetto di ospitalità e del saper accogliere l’ospite con attenzione ed eccellenza nel servizio. Ai votanti – 600 membri che compongono la The World’s 50 Best Hotels Academy – è stato chiesto proprio di valutare l’atmosfera creata nell’hotel, l’offerta di elementi esperienziali unici e il calore generale dell’ospitalità.

Abbiamo chiesto proprio a Ross Bryant – Global Brand Ambassador di No.3Gin–, quale sia il rapporto tra brand di spirits e ospitalità e come l’ambiente stia mutando: “Le tendenze presenti e future dei bar d’hotel sono quelle di concentrarsi sulla creazione di un’atmosfera raffinata ed elegante, dove gli ospiti possono aspettarsi un servizio di alto livello e cocktail realizzati meticolosamente. La miscelazione alberghiera si pone l’obiettivo di offrire ai clienti drink personalizzati e su misura, esperienze uniche che mettano in risalto l’arte della mixologia. Oggi la gente sceglie di bere meno, ma di spendere di più per la qualità, il lusso e le esperienze. Sicuramente il Martini cocktail rimane la scelta più frequente di clienti che sono interessati a degustarne uno in un ambiente unico, facendo della miscelazione una vera esperienza personale e di lusso”.

In questa direzione si muovono naturalmente anche i brand di spirits, soprattutto i produttori di gin che rimane uno dei distillati ancora di tendenza. Il futuro che si va sempre più delineando e che anche No.3 Gin conferma, è quello di rimanere sempre fedeli alla tradizione ma con una sempre più crescente attenzione alla sostenibilità, l’artigianalità, si sapori nuovi. Per questo barman di hotel si fanno portavoce di un interscambio interessante tra bevute e clienti dai gusti diversi con un interesse crescente per cocktail salati, per le diverse interazioni tra cucina e mondo dei bar


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di

Claudia Orlandi

sceneggiatrice e scrittrice, dalla scuola di giornalismo enogastronomico del Gambero Rosso è approdata a Identità Golose