Michael Schlow
Mandarino ghiacciato, kumquat e angosturadi Daniel Patterson
Dall'Italia A Perugia con Marco Lagrimino per scoprire tutto il sapore de L'Acciuga
Coi 373, Broadway street San Francisco, California Usa T. +1.495.3939000
373, Broadway street San Francisco, California Usa T. +1.495.3939000
Daniel Patterson diventa chef e titolare dei ristorante Coi a San Francisco dopo avere aperto il suo primo locale a Sonoma nel 1994 all’età di appena 25 anni. Si chiamava Babette’s. Al cambio di millennio si sposta a San Francisco e apre Elisabeth Daniel, sei anni ancora e nel 2006 tocca a Coi. Siamo al presente, corteggiatissimo ovunque nel mondo, simpatico, esigente, una buona penna oltre che un valido cuoco. Daniel ha tenuto lezione a Milano perché ha splendidamente capito, prima di altri, che i tempi della ristorazione stavano cambiando, che la crisi non era solo economica ma che, proprio per la sua gravità, avrebbe investito tanti aspetti del vivere quotidiano. Nulla sarà più come prima, si suole dire usando una frase fatta ed è vero perché oggi c’è un’attenzione popolare all’ecologia, una preoccupazione alimentare, una fortissima esigenza di gusti e prodotti autentici che il buono non è più tale in una visione fine a se stessa. Sta accadendo un po’ quello che qualche anno fa si pose con le pellicce di animali rari e preziosi, rifiutate da tante donne non perché diventate brutte all’improvviso ma perché “ci si veste di morte”. Così Daniel ha colto la necessità, in cucina, di ridefinire lo stesso concetto di lusso legato alla bontà ed è nato un modo di vedere la bontà di una piatto che da lato ricorda da vicino lo Slow Food e dall’altro Ferran Adrià quando nei suoi punti capitali afferma che «tutti gli ingredienti hanno lo stesso valore gastronomico, a prescindere dal suo prezzo». Non vi sono prodotti ricchi e prodotti poveri, ma solo buoni o cattivi e oggi il caviale è “cattivo” e un pomodoro che sa di pomodoro è buono, una sciccheria, il perfetto esempio di Lusso della Semplicità. Il problema è spiegarlo alle persone, raccontare loro il mondo di studi e di fatica che vi è dietro a quel pomodoro e Patterson lo sta facendo. L’Haute Cuisine come è arrivata a noi partendo da Escoffier è morta e la nuova si fa largo con tutt’altre immagini e sacralità.
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. twitter @oloapmarchi
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Croccante di bietole, formaggio di capra (rotta, invertita), segale e aneto
Mandarino ghiacciato, kumquat e angostura