Si terrà a Milano martedì 7 giugno l’attesa – e discussa – presentazione di Where to Eat Pizza, la guida mondiale delle migliori pizzerie curata da Daniel Young. Come ricorderete, lo abbiamo scritto qui, avrebbe dovuto tenersi qualche giorno or sono, alla Reggia di Caserta. Ma, come ci ha spiegato lo stesso Young in questa intervista, l'appuntamento saltò a causa di una «campagna contro la presentazione istigata da un individuo calcolatore come vendetta personale nei confronti di Franco Pepe».
Il maestro pizzaiolo del Pepe in Grani di Caiazzo (Caserta) era risultato primo nella classifica finale delle 20 migliori pizzerie del mondo (10 italiane, 7 ai primi 10 posti), davanti a Gabriele Bonci, Ciro Salvo e Simone Padoan. La cosa aveva causato, evidentemente, qualche mal di pancia.

Daniel Young mentre addenta una pizza (foto Luciano Furia)
Identità Golose ha preso a cuore la vicenda, esemplificativa di come l’Italia sappia spesso farsi del male costringendo un giornalista newyorkese –
Young, appunto – e la sua casa editrice con sede a Londra – la
Phaidon –a rinunciare a un evento che, nella splendida Reggia campana, sarebbe stato una straordinaria celebrazione di una nostra eccellenza popolare ovunque. E quindi
Paolo Marchi ha subito lanciato l’idea di organizzare al volo una presentazione alternativa, in sede “neutra”, diciamo così. L’evento avrà luogo appunto martedì 7, alle 15,30, all’interno del ristorante
Alice nell’
Eataly Smeraldo meneghino. Nelle prossime ore saranno invitati i titolari di tutte le 10 pizzerie tricolori al vertice mondiale. Non mancherà un assaggio della pizza fritta della chef di
Alice,
Viviana Varese, bontà fuori classifica e quindi al di sopra di ogni polemica strumentale.
«Sono molto grato a Identità Golose per aver organizzato la presentazione di Where to Eat Pizza a Milano – ha dichiarato Young ai nostri taccuini - In un mondo ideale tutti i pizzaioli delle 1.705 pizzerie presenti in questa guida mondiale sarebbero presenti. Eataly è grande, però non è così grande. Così ci saranno molti dei 20 maestri pizzaioli più votati, e che sono dunque stati invitati a partecipare alla celebrazione. Non potevo immaginare un onore più grande: per i pizzaioli, per la guida, per i 1.077 collaboratori che mi hanno aiutato, e anche per me».
Paolo Marchi ricambia i ringraziamenti: «Mi è sembrato subito doveroso dare giusto risalto a una persona che ha fatto un lavoro così poderoso in tutto il mondo. Ha prevalso il mio senso di giustizia: era assurdo che non avesse il giusto richiamo proprio in Italia, Paese che peraltro domina la classifica elaborata da
Young. Il libro è di una casa editrice inglese, ma avrei fatto lo stesso se fosse stata tricolore: certo, penso pure che solo un americano avrebbe potuto scriverlo. Non ha i nostri preconcetti che spesso rendono difficile parlare per noi del nuovo mondo della pizza, come testimonia anche
questo bell’articolo scritto da
Marco Luongo per il blog di
Luciano Pignataro».
L’evento sarà aperto al pubblico, «saranno invitati tutti gli italiani citati da Young nella top 20. Ne approfitto per ringraziare Viviana Varese, che mette a disposizione il suo ristorante per l’occasione». Ci sarà un dibattito, parleranno l'autore e i pizzaioli presenti, «si discuterà di pizza, in tutte le sue forme. Dobbiamo finalmente capire che – come testimonia Where to Eat Pizza – l’Italia è in posizione predominante nel settore, ma nello stesso tempo la pizza non è più solo italiana e tanto meno napoletana. E’ come la pasta o il riso: ognuno ne dà liberamente la propria interpretazione, è un patrimonio culinario dell’umanità. Ne approfitteremo persino per parlare di un altro bel lavoro, quasi in dirittura d’arrivo grazie all’impegno di due brave giornaliste come Tania Mauri e Luciana Squadrilli».
A margine, infatti, si parlerà anche di un altro volume, La Buona Pizza, edito da Giunti. Il libro è un viaggio attraverso l’Italia dove la pizza diventa ambasciatrice del territorio: in dieci tappe, il racconto pone al centro del mestiere del pizzaiolo la ricerca e l’attenzione alla materia prima di qualità. Di altrettanti pizzaioli vengono raccontate le storie, gli ingredienti e le ricette per fare una "buona pizza". Il libro ha appunto come autrici Tania Mauri e Luciana Squadrilli – saranno loro stesse a presentarlo a Milano - con le foto di Alessandra Farinelli e uscirà a inizio luglio. L’Italia sa fare anche sistema e lavorare in armonia, al di là dei legittimi differenti punti di vista. Se vuole.

C'era una volta, la pizza fritta di Viviana Varese
Al termine delle chiacchiere,
C'era una volta, ossia la pizza di
Viviana Varese: rotonda, più piccola del consueto, la mozzarella è in spuma, il pomodoro una bavarese, entrambi sormontano l’impasto fritto, insieme a pezzi di pomodori confit: una Margherita fritta in chiave moderna. Annotazione finale: il 6 sera
Franco Pepe sarà già a Milano per “Le tavole di Identità Golose” (
info qui), una serata speciale in cui il grande pizzaiolo cucinerà i suoi capolavori. E’ già fissato un terzo appuntamento (prima di
Pepe c’era stato quello con
Renato Bosco), il 10 ottobre, protagonista
Enzo Coccia, «ma la nostra intenzione è proseguire – chiosa
Marchi - E’ un filone che abbiamo scoperto anni fa a
Identità, ormai è esploso». Va gustato fino in fondo.