Evento speciale a Identità Expo. Il pranzo di oggi vedrà infatti due protagonisti straordinari, 
Carlo Cracco e 
Mauro Colagreco, un duetto a quattro mani del tutto inedito e davvero da non perdere.
 
 
Cracco ha bisogno di poche presentazioni. Masterchef televisivo per il grande pubblico, ma assai prima cuoco innovativo e geniale, nel suo ristorante 
Cracco. Nato a Vicenza, classe 1965, dopo l'istituto alberghiero cucina da 
Gualtiero Marchesi a Milano (1986). Dopo una serie di stage da 
Alain Ducasse a Montecarlo e 
Alain Senderens a Parigi, è chef dell'
Enoteca Pinchiorri a Firenze (1991), 3 stelle Michelin nel 1994. Nel 1994, il ritorno da 
Marchesi all'
Albereta. Due anni dopo, il primo ristorante di proprietà: 
Le Clivie di Piobesi d'Alba (Cuneo), 1 stella l'anno successivo. Nel 2001, si apre il capitolo milanese di 
Cracco-Peck, 2 stelle Michelin nei 3 anni successivi. A luglio 2007 rileva la gestione del locale per intero. Nel 2013 gestisce la linea di cucina di 
Carlo e Camilla in Segheria a Milano e a più riprese è consulente di 
Trussardi alla Scala, 1 stella. 
 
 
Quanto a 
Colagreco, argentino di nascita, italiano di origini e francese d'adozione, ha conquistato molti allori col suo 
Mirazur di Mentone. Così viene descritto da un esperto come 
Andrea Petrini, per Identità: "E' un poeta contadino, fedele al giardino del suo immaginario, dove trova erbette e sentori cha van per la maggiore per piatti, dall’ittico minimalismo vegetale. La cottura è direttamente proporzionale alla combustione della riflessione. Per dirla altrimenti, 
Mauro è da trofeo “Chef’s Choice”. I primi clienti, i veri stimatori, son quelli che da sempre han incrociato i suoi passi: dall’amico 
Redzepi a 
Pascal Barbot e 
Claude Bosi, e via via sino ad 
Alex Atala e 
David Kinch del 
Manresa in California. C’è del "raw" in 
Colagreco: un cooking oltrepassante la dicotomia del cotto/crudo, l’urgenza della frontalità della materia prima, una brutalità dove l’apporto vegetale raddoppia la dimensione laboratoriale della sua cucina".
 
 
Vanta due stelle Michelin, come anche Cracco: quattro mani, altrettante étoiles che si accendono nel cielo di Identità Expo.