“Sottobanco, poche lire” diceva il cartello fuori dalla salumeria del signor Villa in via Piolti de’Bianchi. Aimo Moroni è arrivato a Milano dalla Toscana nel 1946, a soli 13 anni. «È andato a Milano a guadagnarsi il pane», diceva il padre agli amici. I tedeschi in ritirata avevano lasciato le campagne attorno a Pescia prive di cibo, Aimo era stato costretto a partire: primo lavoretto come garzone in un ristorante in piazza Mercanti, il Carminati, con l’amico d’infanzia Gialindo.
Sempre divorati dalla fame, con gli spiccioli che riuscivano a mettere insieme, andavano dal salumiere a prendere sottobanco gli scarti: la prima fettina del salame ossidato, l’osso del prosciutto diviso in due, il midollo, il peperone scartato, con 20 lire portavano a casa quattro etti di cibo.
Sono veramente commoventi i racconti milanesi di Aimo Moroni che Gabriele Zanatta ha raccolto per Dispensa, la bookzine diretta da Martina Liverani, che nel terzo numero da poco edito raccoglie luoghi, persone e cibi in un viaggio per l’Italia che fa eco al Grand Tour che intraprese Goethe nel 1786.

L'illustrazione di Gianluca Biscalchin che accompagna il suo pezzo
Tradizioni e radici vengono raccontate attraverso un'Alice che circumnaviga la penisola e in ogni regione d’Italia viene cucinata in modi diversi (
Alice nel paese delle meraviglie,
Lorenza Fumelli). Lo chef
Davide Oldani racconta la campagna subito fuori Milano, dove con la
Salumi Pasini produrrà una linea d’insaccati semi-artigianali, «molto lombardi e molto locali» (
Davide, memorie di campagna,
Sara Porro).
Gianluca Biscalchin racconta come stiano finalmente ritornando sulle grandi tavole d’Italia le galline autoctone (
Il Paese dei polli,
Gianluca Biscalchin). In
Dispensa viene raccontato il Polesine dell’
Antica Corte Pallavicina di
Massimo Spigaroli che definisce l’anguilla «il pesce il più grasso dei grassi» (
Anguilla: le freak, c’est chic,
Giorgia Cannarella).
«Se
True Detective fosse ambientato in Italia, sarebbe girato in Abruzzo»: ecco il teaser con cui
Enrico Vignoli ha convinto la redazione di
Dispensa a occuparsi di questa regione, passando dalla colazione del Prete del ristorante
Araldo e dalla
Macelleria a Montorio al Vomano all’interno del parco nazionale d’Abruzzo (
True Abruzzo,
Enrico Vignoli).
Martina Liverani ci accompagna in un viaggio dal Pollino a Matera alla scoperta dell’antica cucina lucana, come le tagliatelle senza uova, fatte con un impasto di acqua e mischiglio, una farina ottenuta da 5 tipi di farine diverse, di ceci, di orzo, di fave, di semola rimacinata di grano Senatore Cappelli e di grano Carosella (
Anima lucana,
Martina Liverani).

Davide Oldani, in questa foto di Marco Vairoli, è Chef Ambassador di Expo: «È importante riscoprire da dove veniamo, e veniamo dal prodotto puro. il prodotto è puro solo se il contadino ha lavorato bene, e se il contadino lavora bene l'intero sistema è integro: per me questo è il senso profondo dello slogan di Expo Milano 2015, nutrire il pianeta»
Se si pensa poi al Mugello, si pensa all’Autodromo del Mugello o all’immancabile ingorgo a Barberino del Mugello, quando invece questa zona nasconde un calore disarmante (
Fiction e non fiction in Mugello,
Massimiliano Tonelli).
Dalia Vodice racconta il Collio, «zona di vini bianchi, tesori gastronomici, luoghi meravigliosi e impareggiabile ospitalità» (
Collio amore mio,
Dalia Vodice),
Luciana Squadrilli racconta il rito del pranzo di famiglia a Roma con
Claudio Gargioli patron di
Armando al Pantheon, enclave di romanità e a Napoli a casa di
Maurizio Cortese e della moglie
Cristina Lontananza, una delle migliori cuoche di Napoli (
Il pranzo di famiglia,
Luciana Squadrilli).
Michela Iorio racconta i confini liquidi d’Italia e la multiculturalità del cibo (
I confini labili e tracce edibili,
Michela Iorio), mentre
Simona Gavioli racconta il viaggio di
Hidetoshi Nagasawa che a metà degli anni Sessanta intraprese un magnifico viaggio in bicicletta da Tokyo (
Fuori si sé,
Simona Gavioli), infine
Carlo Catani racconta un viaggio di sola andata dalla Georgia alla Romagna (
AN so miga FORA,
Carlo Catani).