Quando, nel settembre del 2021, l’intraprendente restaurant manager Andrea Vignali e il sommelier Daniele Rosa aprirono Mirò Osteria all’interno del glorioso cinema Anteo di Milano, mai avrebbero sospettato che, di lì a poco, la maggior parte della clientela sarebbe venuta indipendentemente dalle proiezioni in cartellone nelle sale Excelsior o De Amicis. Prima di loro, 9 clienti su 10 venivano per un rapido pre o post-cinema; ora, d’estate, il rapporto è esattamente l’opposto: si viene per mangiare e basta.
Certo, c’è quel silenzioso cortile nel retro dove le coppiette si dilettano all’ombra del Fico del Partigiano ma il contenitore sarebbe vuoto senza il contenuto. Che sono i piatti del milanese Enrico Maridati, un classe 1987 che ha girato l’Europa in lungo e in largo (Fat Duck, Plaza Athenéee, Amsterdam) prima di comporre la sua linea di cucina italiana da osteria molto precisa, attenta ai sapori, sorprendente per il contesto in cui si è.
Capita così di godere di piatti come Magnolia (un maestoso e coloratissimo carciofo alla piastra con salsa di fave, arachidi, mora e rafano), Eurotrip (rotondissimi Plin alle erbe con beurre blanc e aringa affumicata) e Monamour (un generoso arrosto di pecora con tarassaco e rape bianche cotte sotto la cenere, quindi croccanti, fumè e terragne). Tutto questo, spiati dalle locandine di Greta Garbo o Federico Fellini alle pareti. Non di rado, potrebbe capitarvi di pasteggiare per davvero accanto a un Guadagnino, un Servillo, un Hamaguchi.
laurea in Filosofia, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose, collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso scuole e università. Instagram @gabrielezanatt
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Tavoli all’aperto
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