Quando si varca la soglia di questo ristorantino che Eugenio Restivo e Federico Capocasa hanno aperto nel 2021 nel centro di Parma, si ha subito l’impressione di essere in un posto diverso. Per certi versi speciale, che non ha nulla a che fare con tovagliati lunghi, tortelli di erbetta e stracotti, piuttosto costanti nella ristorazione parmigiana.
Un locale che senza insegna e senza barriere, da intendersi gastronomiche - come suggerisce il menu, tutt’altro che tradizionale - ma anche fisiche, perché lo spazio in cui si cucina e la saletta in cui si mangia sono un tutt’uno. I due ragazzi preparano dietro al bancone, portano i piatti al tavolo, accompagnano la cena servendo il vino, talvolta fermandosi per conversare con gli ospiti. Sembra di essere a casa loro.
La cucina e la proposta enologica però raccontano esperienza, creatività e voglia di mettersi in gioco, come sottintendono il Marino (spaghettino con burro d’ostrica, shiso, levistico e finocchio di mare) le ottime versioni di piccione, le lumache, il salmerino con ortiche, pinoli e tè verde. Il menu cambia con le stagioni e vede entrare solo materie prime buone, locali e non solo, con una buona componente vegetale. La carta dei vini privilegia i piccoli produttori italiani e francesi. Conviene prenotare, per i pochi posti a sedere e l’elevata richiesta.
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padovana, classe 1993, giornalista freelance, ama girare e raccontare l'Italia gastronomica dalla testa ai piedi. Collabora con riviste di settore tra cui Sala&Cucina Magazine di Ristorazione. In testa alla classifica delle passioni mette buona tavola e buon bere, anche se calcio e campagna spesso entrano a gamba tesa.