Popoli è situata quasi al confine tra le province di Pescara e di L’Aquila in un gioco di incastri dove il fiume Aterno-Sagittario diventa Pescara per buttarsi in Adriatico e taglia le “gole” di tremonti, ossia l’incrocio delle propaggini del Gran Sasso a nord e della Maiella-Morrone a sud, e la strada Tiburtina che, insieme alla A25, la collega storicamente al Tirreno. Già il fiume, lungo il quale nonno Evandro pescava: tutto, forse, nasce da qui.
Pierluigi Antonucci si era avviato all’arte pittorica, generata da quella stessa sensibilità che da qualche anno declina molto bene in cucina. Folgorato dallo stile di Niko Romito che ha frequentato assiduamente da cliente, è diventato un cuoco autodidatta riannodando i fili della memoria casalinga e di questo territorio, tra i piatti creativi di nonna Dora e quelli più semplici e rigorosi di mamma Andreina.
Tra i tavoli - che rimarranno pochi anche con il trasferimento in centro storico nel 2023 – si muove con crescente sicurezza Eugenia, compagna anche nella vita. Gli amuse-bouche preparano bene all’arrivo della buonissima Trota al fumo con pinoli ed elicriso e dell’avvolgente Cipolla dorata allo zafferano, due piatti che sono già diventati signature. La Linguina burro e camino sono un passaggio notevole nel quale aglio nero fermentato e limone danno una spinta coraggiosa e indovinata verso l’Anatra e ginepro o verso l’Agnello, per poi approdare ai buoni dessert.
Meritano una visita il Castello e la Taverna Ducale, la cantina Valle Reale, il Centro del lupo e il fiume con le escursioni della cooperativa Il Bosso.
esperto di comunicazione, giornalista e sommelier, da trent'anni racconta ristoranti, produttori e territori. È fondatore e curatore del congresso di cucina regionale MeetInCucina e del sito vinirosa.it
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Tavoli all’aperto
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