Oltre le tipiche trattorie di mare che spopolano a Nettuno, il gettonato seaside romano. La famiglia Villani, ormai 7 anni fa, mescola le carte e apre un ristorante che ancora oggi “disturba” chi arriva sul litorale per la classica fritturina di calamari vista mare.
Tanto per iniziare, La Taverna di Bacco non ha il mare. È in centro città e ha saputo irrompere negli schemi nettunesi, creando diversità. Ristorante italiano dalla mentalità cosmopolita, speculare ai gusti attenti di chi ci lavora: dopo 7 anni, non senza sacrifici, la famiglia Villani ha vinto. Superando il test del gourmand e di chi apre la porta senza sovrastrutture mentali. Una bella scoperta. Elegante parete-cantina con più di 600 etichette alle quali viene riservato il meglio della cristalleria in fatto di calici. Nulla è lasciato al caso, obiettivo: alta qualità. Sette tavoli in tutto, mise en place nuda, marmo, legno, pietra viva, ampie vetrate. Lo chef, Filipe Augusto Dos Santos, origini brasiliane e formazione italiana.
Segnaliamo gli autunnali Ravioli con germano e radici, piatto profondo e di grande conforto. Mentre dal menu estivo, segnaliamo Gamberi rossi con tuorlo d’uovo, asparagi e caviale, con brodo freddo di zenzero e gamberi. Dentro c'è la formula perfetta tra freschezza, sapidità e dolcezza. Così come nella Rana pescatrice con gel di limone, spuma di guanciale e caffè. I piatti di chef Dos Santos rincorrono, con personalità, atmosfere asiatiche ed il magico incrocio tra i sapori. La taverna di Bacco consegna armonia, dentro e fuori dal piatto.
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classe 1977. Nata ad Ischia. Esperta food&wine, scrive di ristoranti, grandi alberghi, prodotti di nicchia ed eroici produttori. Sommelier Ais, attualmente si divide tra Ischia, Napoli e Roma, sempre a caccia di nuove storie da raccontare