E' passato più di un anno. Un lungo anno, nella quale l'eredità di Angelo Troiani e del mai dimenticato Alessandro Narducci è passata di mano dalle parti di Acquolina.
Daniele Lippi è il nome (quasi) nuovo in cucina. Cambiare tutto per non cambiare niente si diceva un tempo, ma la classe (oltre quella del 1990 anno di nascita dello chef) non è acqua (o Acquolina) e figlia dei dieci anni in cui Lippi ha studiato alla corte dello stesso Troiani. Esperienza, talento e una spiccata attitudine che gli sono valsi il posto d'onore in brigata. La sua cucina è fatta di sensi e di gioco, di quei sapori che ricordano i piatti della tradizione, ma ti spiazzano, ti ingannano nell'aspetto e ti coinvolgono. Basta pensare alla Morositas oppure al Sandwich di mela verde e all'ormai famosa Anguilla che a guardarla bene sembra una costina di maiale, sicuramente uno dei piatti che lo ha reso celebre, ma sopratutto che rappresenta molto bene tutta la sua filosofia.
Giovane under 30, Lippi arriva alla guida di Acquolina nel momento giusto della sua carriera, fatta di tecnica, tradizione e territorialità italiana. Giocare con la parole, giocare in cucina ma con il giusto rispetto per il cibo, le materie e le idee. Rispeto all'epoca pre-Covid, brigata confermatissima: è solo uscita dai radar la carta, a favore di 3 menu degustazione. La strada della freschezza, della modernità e della gioventù in cucina che Narducci aveva segnato, sembra saldamente nelle mani dell'amico Daniele. Una grande conferma.
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classe 1971, nasce grafico, disegnatore e curioso. Apre il suo blog bloggokin.it nel 2005 quando non era ancora una moda, da allora si occupa e scrive di creatività e di tutto quello che gli gira intorno, cibo e ristorazione compresi