L'Acqua Pazza si rinnova ancora. A tre anni dall'acquisizione della nuova location, Gino Pesce si mette ancora in gioco, uscendo dalla zona di comfort conquistata, e torna all'arrembaggio con la fase due del suo progetto: rendere il ristorante la più bella e accogliente casa sul Mediterraneo. La sfida, ormai, è con sé stesso, non certo con il mercato che da anni lo sceglie e lo premia. La passione che anima lui, sua moglie Patrizia, suo fratello Mario e sua cognata Lucia (due fratelli che hanno sposato due sorelle n.d.r.), continua a sospingerli lontano dall'approdo finale. Nella dimora sulla scogliera, al momento in cui scriviamo, hanno dato inizio a nuovi lavori strutturali che vedranno il cocktail bar acquisire importanza: verranno creati nuovi menù ad hoc per aperitivi e cene dedicate, per dare la possibilità anche a un pubblico piu variegato di avvicinarsi alle belle proposte dell'Acqua Pazza.
Ma la vera novità riguarda la cucina e il suo pensiero. Da sempre paladino di una cucina di pesce basata sull'eccellenza del prodotto e sulla maestria dell'esecuzione, per Gino Pesce ora la sfida si amplia con la riflessione che vede riconoscere al mondo vegetale una sempre più grande importanza, diventando quest'anno coprotagonista della scena. I nuovi piatti avranno più note di acidità, più dolcezza e una freschezza più marcata.
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Tavoli all’aperto
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giornalista, da vent'anni (e oltre!) si occupa di comunicazione e marketing enogastronomico e alberghiero. Ha scritto per L'Espresso ed è docente per scuole di specializzazione post lauream