Luca Grossi ha messo radici nella piccola frazione di Castellina di Soragna (da cui il nome del locale, frutto di una brillante separazione delle sillabe che porta con sé anche l’apostrofo a segnalare che Ca’, come nel caso di molti toponimi, va intesa come forma apocopata di “casa”.
Il cuoco dà spazio alla sua idea di ristorazione, in cui accoglienza e atmosfera, per quanto professionali, conservano un tocco discreto di familiarità – complice la presenza dell’affabile papà - e dove i piatti lasciano trasparire la sua passione per la convivenza di una molteplicità di ingredienti che riconducono sia a sapori del territorio, sia a Paesi lontani, come nel caso del Katsusando, lingua, cavolo cappuccio, aceto balsamico.
Grossi, classe 1988, dopo l’alberghiero di Salsomaggiore ha lavorato dietro a insegne del Parmense prima di approdare qui, in un grazioso angolo verde, dove si sceglie tra due degustazioni e una carta con un numero sensatamente contingentato di piatti. Da quest’anno in sala ci sono l’esperienza e la competenza di Daniele Molinaro (già all’Inkiostro di Parma).
autrice del libro Gli anni d'oro della cucina parmigiana, per l'Accademia Italiana della Cucina, collabora a “Gusto”, pagina golosa della Gazzetta di Parma
Tavoli all’aperto
autrice del libro Gli anni d'oro della cucina parmigiana, per l'Accademia Italiana della Cucina, collabora a “Gusto”, pagina golosa della Gazzetta di Parma