Un’insegna davvero insolita in quanto storico atelier dell’incisore Stern, collocato in un angolo con ampie vetrate del passage des Panoramas. Il designer Philippe Starck non ha toccato praticamente nulla e per una buona ragione, il luogo ha classe! Ha giusto inserito qui e lì – tra cuoio di Cordova e legno patinato – alcuni elementi e ricordi che rendono omaggio al talento della famiglia Alajmo.
Con un decor che ha tutta l’aria di un gabinetto delle meraviglie, una cucina a vista al centro dello spazio labirintico e alcove dove appartarsi, è possibile assaporare tutto ciò che caratterizza la cucina di Massimiliano Alajmo, qui eseguita in versione bistrot grazie allo chef Denis Mattiuzzi. Declinazioni di cappuccino a seconda della stagione e dell’ispirazione, pizza al vapore, matrimonio di pomodoro e caffè, pasta al curry, gnocchi alla barbabietola – ovviamente!
Max non risparmia ai commensali delle sue eccentricità gustative che rendono la cucina unica. Se siete in gruppo, riservate l’antica sala delle casseforti dove prender posto attorno a un immenso Saarinen ovale.
giornalista, scrive di creazioni contemporanee (artE, architettura, design) e di art de vivre (viaggi, cucina, enologia, mixologia) da 30 anni. Scrive per magazine (IDEAT, The Good Life, Le Figaro Magazine, F, Gault & Millau, RESTO…) e rIviste di brands (Travelbook by Relais & Châteaux). Per 3 anni (2016-19), è stato caporedattore di Cuisines Révolution
giornalista, scrive di creazioni contemporanee (artE, architettura, design) e di art de vivre (viaggi, cucina, enologia, mixologia) da 30 anni. Scrive per magazine (IDEAT, The Good Life, Le Figaro Magazine, F, Gault & Millau, RESTO…) e rIviste di brands (Travelbook by Relais & Châteaux). Per 3 anni (2016-19), è stato caporedattore di Cuisines Révolution