Se Leo Espinosa ha fatto sì che la Colombia rientrasse nel panorama gastronomico, adesso è Clavijo a ridisegnare ciò che è la cucina colombiana. Così come Leo, Clavijo non vuole reinterpretare o modernizzare la cucina tradizionale locale, ma ne prende sostanzialmente ispirazione, lavorando sull’utilizzo di quegli ingredienti colombiani che per lungo tempo non soso stati facilmente accessibili in un paese dominato da milizie e cartelli. Ci vuole tempo. La Colombia con i suoi piatti rustici, abbondanti e ricchi di amido, non è proprio considerata una mecca culinaria ma detiene alcuni prodotti che Clavijo valorizza nel suo ristorante, El Chato.
Ma mentre El Chato è un fine dining, la sua nuova apertura, Selma, è un concept più casual. Si tratta di un luogo divertente, vivace, con luci soffuse e cucina a vista a un lato e il bar dall’altro. Qui, la “cucina colombiana” diventa ancor più indistinta con piatti confortevoli da bistrot che vanno dalla Cesar salad al superlativo carpaccio di anguria, dall’Hummus con agnello al miglior kebab al di fuori della Turchia.
Food & wine writer slovena, lavora per la televisione nazionale e collabora con Fine Dining Lovers e Gasterea Magazine. È co-autrice del libro di Ana Ros “Sun and Rain” (Phaidon)
Food & wine writer slovena, lavora per la televisione nazionale e collabora con Fine Dining Lovers e Gasterea Magazine. È co-autrice del libro di Ana Ros “Sun and Rain” (Phaidon)