Una lenta rivoluzione ha portato il Turbine a trasformarsi da classica (e mitica) osteria nascosta nella campagna fra Venezia e Treviso (pasta e fagioli, gnocchi al ragù, trippa, cotoletta alla milanese) a qualcosa di differente, forse una trattoria di lusso, anche se in realtà qui il lusso sta essenzialmente nella cura dei piatti, nell’attenzione alla materia prima, nell’empatia con il cliente.
La svolta arriva dopo un pranzo a Le Calandre, da Massimiliano Alajmo: «Autentica folgorazione - spiega lo chef patron Andrea Lombardini -, lì ho capito cosa fosse l’alta cucina, ho cambiato il mio modo di vedere, ho capito che si può fare innovazione senza perdere i sapori e i prodotti della tradizione».
Ed ecco che, classe 1972, mette in carta l’Uovo fritto del Turbine, il Piccione in tre cotture, il succulento Risotto alle quagliette (mantecato al sedano rapa, mostarda al limone, liquirizia e olio al levistico) fino al goloso (e bello) Omaggio al Giappone, summa di un’esperienza come ambasciatore della cucina veneta a Osaka. Della vecchia osteria si è salvata solo la Pasta e fagioli: «Che faccio ancora con la ricetta della mamma e non potrei mai togliere».
veneziano, giornalista, una vita professionale dedicata allo sport da inviato (e adesso da appassionato e tifoso della squadra della sua città), cura dal 2008 "Gusto", la pagina di enogastronomia del Gazzettino di Venezia, e coordina "Cibi, Vini & Piaceri", l'inserto mensile dello storico quotidiano veneto che racconta il territorio attraverso prodotti, ristorazione, chef, enologia
veneziano, giornalista, una vita professionale dedicata allo sport da inviato (e adesso da appassionato e tifoso della squadra della sua città), cura dal 2008 "Gusto", la pagina di enogastronomia del Gazzettino di Venezia, e coordina "Cibi, Vini & Piaceri", l'inserto mensile dello storico quotidiano veneto che racconta il territorio attraverso prodotti, ristorazione, chef, enologia