I ristoranti con camere stanno diventando l’evoluzione naturale del concetto di destination restaurant. Un po’ per la libertà nel bere ma soprattutto per apprezzare un’esperienza che non si limita a una serie di piatti o, quando va bene, a una pausa al cocktail bar. Il pernottamento la completa, rendendola più immersiva.
Uno dei progetti più belli e ambiziosi è quello di Willem Hiele, il vichingo fiammingo, che ha trasformato una casa modernista dell’architetto Moeschal, nell’entroterra di Ostenda sulla costa belga, in un ristorante. Questa struttura, nascosta tra i campi, è un gioiello di design e comfort, con vetrate così ampie da far sentire i commensali spettatori del grande spettacolo che è la natura.
La dispensa di Hiele è il mare del Nord e il foraging che si riesce a fare tra le dune. L’articolato menu degustazione prevede ostriche, sgombri, cannolicchi, calamari, scampi e triglia. Le cotture avvengono col fuoco, il metodo preferito di Hiele, e a volte gli ingredienti rimangono a contatto più a lungo per sviluppare un’affumicatura. Nonostante l’eleganza minimalista della sala e della colonna sonora (Nils Frahm è praticamente in loop), la cucina di Hiele è viva e verace.
Nato a Modena, si è trasferito a Londra nel 2007 dove prende una laurea in Giurisprudenza mentre suona pop-rock con la sua band e si mantiene lavorando come chef. Nel 2011 fonda The Upcoming, magazine culturale online di cui cura la sezione food & drinks. Non manca a un’edizione della Mostra del Cinema di Venezia dal 2001 e ne fa un vanto
Ristorante con camere
Nato a Modena, si è trasferito a Londra nel 2007 dove prende una laurea in Giurisprudenza mentre suona pop-rock con la sua band e si mantiene lavorando come chef. Nel 2011 fonda The Upcoming, magazine culturale online di cui cura la sezione food & drinks. Non manca a un’edizione della Mostra del Cinema di Venezia dal 2001 e ne fa un vanto