Trovate l'ingresso di questa bella tavola contemporanea nello slargo su cui si affaccia il palazzo della ex Banca d'Italia, quasi al termine di via del Corso, lì dove finiscono le boutique e poco prima che inizi il tratto dedicato alla gastronomia. Il corridoio da piazza San Francesco e via Ridola fino al museo di Palazzo Lanfranchi è un'unica sequenza di locali per bere e mangiare con in mezzo, una farmacia. Che se non fosse lì da molto tempo prima della metamorfosi in area ristoro del centro storico materano, questo scorcio di bel passeggio potrebbe immaginarsi frutto di lungimiranza urbanistica da parte delle istituzioni locali.
La porta di Myricae è di fianco a una di quelle stanze self service h24. Una specie di ultima tentazione del diavolo prima di uscire dal deserto. L'ambiente è contemporaneo, tavoli e bancone centrale da usare come tavolo dello chef. Nicola Stella si prende cura della sala, Domenico Paolicelli sfama i più curiosi appollaiati intorno al bancone. Si mangia una cucina di territorio pensata e contaminata, bene, dalle tante esperienze che i due hanno messo assieme nel tempo. Si mangia contemporaneo, intrigante e goloso.
si occupa da trent’anni di terzo settore. Espia i suoi peccati raccontando di donne, uomini e del loro lavoro. In cucina in particolar modo, perché far da mangiare è atto d’amore o non è. Nasce nel secolo breve, italiano e meridionale. Ma è pura fortuna. Ha una moglie paziente e tre figli spettacolari, perché fortunatissimo.
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si occupa da trent’anni di terzo settore. Espia i suoi peccati raccontando di donne, uomini e del loro lavoro. In cucina in particolar modo, perché far da mangiare è atto d’amore o non è. Nasce nel secolo breve, italiano e meridionale. Ma è pura fortuna. Ha una moglie paziente e tre figli spettacolari, perché fortunatissimo.