Noto alle cronache per aver curato la proposta food alla Mostra del cinema di Venezia nelle ultime 15 edizioni, Tino Vettorello ha trovato tra le colline del Prosecco il luogo ideale dove fondare la sua insegna votata al fine dining. Ha scelto un contesto mica male: il ristorante è ospitato nella barchessa di Villa Soligo, un palazzo in stile palladiano mirabilmente ristrutturato e adibito ad albergo di charme. Dopo un'apertura rallentata dalla pandemia, ha spinto sull'acceleratore trovando la quadratura del cerchio insieme a una squadra di collaboratori capaci e affidabili, a cominciare dal sous chef Stefano Agostini.
Per Vettorello raccontare il territorio veneto, dai monti alla laguna, è una religione che professa reinterpretando la tradizione e mettendoci le proprie idee arricchite da esperienze internazionali. Propone piatti di terra e di mare moderni e ben presentati: i più creativi li trovate nella degustazione Che cinema! e sono preparati con gli ingredienti amati dagli attori conosciuti nella kermesse veneziana, vedasi il Rombo alla Clooney con salicornia, agrumi e lampone. Nella bella cantina spicca l'eccellente selezione di bollicine locali.
bellunese, classe 1972, è giornalista freelance e da oltre 20 anni scrive di gusto collaborando con diverse testate enogastronomiche venete e nazionali. Dirige il web magazine dolomitireview.com
+3904211980017
Ristorante con camere
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bellunese, classe 1972, è giornalista freelance e da oltre 20 anni scrive di gusto collaborando con diverse testate enogastronomiche venete e nazionali. Dirige il web magazine dolomitireview.com