Destinazione La Clusaz. Da Milano ad Aosta due ore di autostrada, poi a destra verso il Gran San Bernardo. Superata Gignod la locanda è sulla sinistra, almeno dal 1140, tra alti e bassi, l’ultimo ko con la pandemia. Ora abbiamo due chef, Piergiorgio Pellerei e Thierry Buillet, con Alessandro Ménabreaz al ricevimento. Bello leggere che la loro cucina «raccoglie idee, viaggi, ricerca, sperimentazione, passione ed entusiasmo», che riversano in due menu degustazione a mano libera, ma anche in quello dedicato al foie gras e a un quarto di tradizione, pokerissimo con la carta della stagione in corso.
Così via nel segno del Boudin, una versione valdostana del sanguinaccio, cotto in casseruola e servito con patate. Un primo passo molto marcato ma pure un elegante Uovo affogato in caprino liquido, ma così si vince facile. Più pensati i Bottoni di coniglio conditi con aglio orsino e nocciole. Gli Spaghettoni alle prugne fermentate e l’astice per rompere l’ovvietà di schemi legati al territorio. Siamo ai secondi, il Piccione in due cotture o la Gallinella crescione e patate ratte, quindi caccia grossa nel carrello dei formaggi e gran finale con una Tarte Tatin all’albicocca.
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
instagram instagram.com/oloapmarchi
Ristorante con camere
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
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