Nomen omen. Cucina Franca è quel luogo di schiettezza di cui Milano aveva bisogno: piatti sinceri nel prezzo e nel gusto, che scombinano la scansione del pasto nella sequenza delle portate tanto quanto nell'informalità, ormai totalmente sdoganata, dalla condivisione degli stessi.
Cardine della carta (dalla giusta lunghezza per potersi permettere l'imbarazzo della scelta e comunque non perdersi troppo) è la materia prima, privilegiata in ogni piatto da condimenti vivaci e abbinamenti sempre azzeccati - particolarmente felici nelle portate a base di verdura, nelle "tonnate" come nelle scarpette che variano, come tutto il resto, con una frequenza che invita spesso a tornare, ma anche nel pesce, in carpacci delicati tanto quanto in generosi tranci cotti in golosissime e generose salse. Insomma la formazione vocata al prodotto quanto alla tecnica, vivacizzata dai briosi innesti di ricette e memorie sudamericane dello chef Facundo Castellani, rendono questa giovane ma di certo promettente insegna il luogo per ritrovare il piacere della tavola, ma anche la fiducia in un modello democratico di cucina.
Convinta che si possano cavare storie dalle rape, è editor di Topic Edizioni e responsabile editoriale della guida Osterie d'Italia di Slow Food Editore.
Tavoli all’aperto
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Convinta che si possano cavare storie dalle rape, è editor di Topic Edizioni e responsabile editoriale della guida Osterie d'Italia di Slow Food Editore.