Al piano terra di Att, una struttura che combina il comfort di un hotel a quello di casa, c’è Savage, nome che prende ispirazione da Selvaggini, cognome dell’Executive Chef Andrea. Qui, con i suoi ventinove anni, le radici e il cuore saldi a Tarquinia e la passione per la cucina che lo ha portato in giro per il globo – prima nella cucina di Quique Dacosta a Dénia, poi Quintonil a Città del Messico, Maaemo e Kontrast – ha ottenuto, a soli sette mesi dall’apertura, una stella Michelin. Il menu, studiato dallo chef e dalla sua brigata iternazionale, è annuale e muta con le micro-stagioni. Costituito da piccole portate, è un viaggio scandito da un racconto informale, quasi ludico, attraverso le parole e i gesti di un team giovane e preparato, sia in cucina che in sala, dove si viene accompagnati in un pairing alcolico e analcolico, quest’ultimo da materie prime biologiche da realtà agricole locali.
Selvaggini, con ingredienti tipici e specifici, disegna un quadro preciso del territorio norvegese e dei Paesi nordici che lo circondano, dall'oceano all'entroterra, passando per la costa e la città, senza dimenticare mai le sue radici che celebra con la pasta e non solo.
Gastronoma e professional organizer affianca i professionisti del settore - e non solo - nell’organizzazione del loro tempo, spazio e nello sviluppo e implementazione di nuovi progetti.
La tavola è il suo posto preferito: ama esplorarlo in Italia e durante i suoi viaggi all’estero per poi raccontarlo.
Oltrechè per questa guida, è contributor per altre testate di settore.
Instagram: emme.vu.ci
Ristorante con camere
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