A guardare (nonché assaggiare) i suoi piatti, tutto si direbbe meno che Alan Pietrobon – classe 1983, trevigiano di nascita, infanzia a Padernello (dove all’asilo preferiva le escursioni nei campi con il nonno paterno, a trovare i contadini, a mangiare more selvatiche e raccogliere i bruscandoli), poi il trasferimento a Zero Branco, nel Trevigiano, ma ora mestrino di residenza e ormai quasi veneziano di adozione – sia un autodidatta. Ma un autodidatta totale, uno partito da zero, che dai libri e dall’esperienza ha imparato proprio tutto («Ma quanta fatica…»), dal curare le verdure allo sfilettare il pesce, visto che - fra l'altro - nei tre anni di Alberghiero a Castelfranco Veneto, aveva scelto l’indirizzo Bar & Sala.
La proposta di Alan - un perfezionista mai contento - è fluida, dedicata al mare e in continua evoluzione. La tradizione e gli ingredienti locali sono la base di partenza ma non un dogma, la fantasia una compagna di viaggio. Dai Ravioli al ragù di seppia in nero, panna acida e menta a quelli con il ripieno di Castradina, immancabili nella settimana della Madonna della Salute, la festa religiosa più sentita dai veneziani.
veneziano, giornalista, una vita professionale dedicata allo sport da inviato (e adesso da appassionato e tifoso della squadra della sua città), cura dal 2008 "Gusto", la pagina di enogastronomia del Gazzettino di Venezia, e coordina "Cibi, Vini & Piaceri", l'inserto mensile dello storico quotidiano veneto che racconta il territorio attraverso prodotti, ristorazione, chef, enologia
veneziano, giornalista, una vita professionale dedicata allo sport da inviato (e adesso da appassionato e tifoso della squadra della sua città), cura dal 2008 "Gusto", la pagina di enogastronomia del Gazzettino di Venezia, e coordina "Cibi, Vini & Piaceri", l'inserto mensile dello storico quotidiano veneto che racconta il territorio attraverso prodotti, ristorazione, chef, enologia