La nuova sede del locale dei The Fooders (Francesca Barreca e Marco Baccanelli) è un posto di grande piacevolezza, uno e bino – enoteca natural oriented e ristorante – colori chiari e spazi comodi. Che non tradiscono lo spirito della prima sede, ma lo traducono, magari più sornione e meno ribelle, del resto sono passati 10 anni dalla prima apertura, e Mazzo è cresciuto.
Rimane il tavolo sociale davanti alla cucina con il grande oblò, i richiami street con graffiti qua e là e l'atmosfera rilassata, rimane pure quella trippa fritta alla romana diventata un cult. Sul lato cucina (salda, precisa, golosa, personale) è un rimpallo tra citazioni e rilanci: le Ruote pazze sono alla campidanese, le Lumache fritte con zuppa di prezzemolo e alga kombu, e poi la Tartare che va con il burro al pino mugo, il cCostino di concia invernale con caciottina. È una proposta in fieri, dove i fuori menu suggeriscono slanci futuri. La station con i vinili racconta una delle passioni dei Fooders. Un posto si torna volentieri.
articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)
+390669301043
Tavoli all’aperto
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articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)