Il locale, affacciato sulla piazza Geffen del Lincoln Center, è sobriamente sciccoso e sempre strapieno: le prenotazioni fioccano, il posto è decisamente hot. Tutto merito di una curiosa e deliziosa cucina multietnica che lo chef Kwame Onwuachi, nativo del Bronx, ammiratore di David Chang (Momofuku) e cresciuto nelle cucine di corazzate tipo Per Se e Eleven Madison Park, elabora e ripropone con tipica ottica newyorkese.
Quale? La sapiente, elegante rielaborazione di ricette appartenenti a varie etnie che affollano la grande mela, dalla giamaicana alla nigeriana, dalla portoricana alla coreana, dalla cinese alla caraibica, in un melting pot culinario che porta alla ribalta del fine dining tipici mangiari casalinghi o di strada.
Ecco allora un menu variegato che spazia fra zuppa di zucca violina con semi tostati o gamberetti in salsa piccante, frittura di okra al peperoncino o medaglioni di ricciola cruda con avocado e riduzione di carota, per concludere con dei golosi biscotti alla panna cotta. Ma c'è un piccolo posto anche per l'Italia: provare il sandwich con costoletta, tartufi e taleggio (verace) per credere.
curioso e instancabile cittadino del mondo, come critico/giornalista prima di musica e poi di enogastronomia (La Stampa, Panorama, L'Espresso, Guida ai Ristoranti L'Espresso). Si diverte ad abbinare il giusto sound a vini, piatti, cantine, spa, hotel, nei panni di music designer e sound sommelier (psmusicdesign.it).
curioso e instancabile cittadino del mondo, come critico/giornalista prima di musica e poi di enogastronomia (La Stampa, Panorama, L'Espresso, Guida ai Ristoranti L'Espresso). Si diverte ad abbinare il giusto sound a vini, piatti, cantine, spa, hotel, nei panni di music designer e sound sommelier (psmusicdesign.it).