Quelli che... "il menù degustazione no perché vai a casa con la fame". Quelli che... "il fine dining non mi interessa, meglio le trattorie". Quelli che... "oltre certe cifre non vale la pena". Ecco, tutti questi possono evitare di prenotare da Borgia per un semplice motivo: potrebbero essere costretti a cambiare clamorosamente idea. Questo indirizzo milanese, fuori dai quartieri tradizionalmente strategici per l'alta ristorazione, sembra fatto apposta per smentire tanti luoghi comuni, forse perché è diretto da uno chef molto giovane, il varesino Giacomo Lovato, forse perché tutto lo staff sta abbondantemente sotto i 40 anni, o più semplicemente perché la struttura sembra costruita apposta per stupire.
Certo, bisogna mettere in preventivo di lasciare da parte la carta e puntare dritti sui menu degustazione. Quello iconico si chiama "Psyche" e quando lo si sceglie l'unica incombenza è rispondere a un paio di domande mirate. Poi ci pensa lo chef a produrre delizie. Si può puntare anche su "Metamorfosi" o "Tartufo tutto l'anno".
Milano, 1965, è giornalista della redazione sportiva Mediaset
+390284215008
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