Fila a gonfie vele il progetto nella Bergamasca condotto da 4 illuminati agricoltori, con Michele Lazzarini in cucina. Una storia affascinante, il "sogno impossibile” di ripopolare un borgo abbandonato con un modello di economia circolare che fa già scuola. Un esempio virtuoso di come far «rivivere la montagna» - il motto dei ragazzi - e generare isole di auto-produzione e auto-sostentamento in contesti solo apparentemente impossibili.
In tutto questo, l’esperienza di 9 anni di Lazzarini al fianco di Norbert Niederkofler (al timone del fu St Hubertus, 3 stelle in val Badia) racconta di una maturità espressiva e tecnica già notevole. Una somma di determinazione e talento con pochi eguali tra i ragazzi della sua generazione. È così che in uno scenario bucolico da fiaba il silenzio è interrotto solo dalla playlist del servizio: con noi, girava "1968" dei Velvet Underground .
E poi, i piatti, di eleganza palpabile: Takoyaki di gambero di fiume, Bertagnì di siluro, Ceviche di salmerino, Lumachine, sieroinnesto, burro affumicato e agone… Ingredienti hyper-local e tecniche scombinanti spiate da tutte le parti di mondo che il ragazzo ha visitato.
laurea in Filosofia, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose, collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso scuole e università. Instagram @gabrielezanatt
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Tavoli all’aperto
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laurea in Filosofia, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose, collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso scuole e università. Instagram @gabrielezanatt